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Mascherine, respiratori e disinfettanti. Ecco cosa farà l’industria della Difesa

Per fronteggiare la situazione emergenziale causata dal Covid-19 e il trend incrementale dei contagi, accanto a quello che la Difesa sta già facendo, “abbiamo deciso di potenziare con misure straordinarie i servizi sanitari delle Forze Armate”. A dirlo il ministro Lorenzo Guerini, al termine del Consiglio dei ministri di ieri, durante il quale sono stati annunciati ulteriori provvedimenti. “Selezionando con procedure celeri le migliori professionalità possibili, incrementeremo il personale sanitario di numerose unità. In particolare, assumeremo 120 medici e 200 infermieri militari, con arruolamento temporaneo ed eccezionale della durata di un anno, che si aggiungeranno al personale militare sanitario già in servizio e con incarichi a tempo determinato, tecnici di biologia, chimica e fisica”.

LE DECISIONI DEL MINISTRO

Parallelamente, si interverrà a supporto delle organizzazioni presenti sul territorio per aumentare la capacità di ricovero sia nelle strutture sanitarie esistenti sia allestendo complessi campali ad hoc. Nello specifico, “intendiamo acquisire materiale per l’eventuale approntamento di due ulteriori ospedali da campo, con le relative attrezzature, e potenzieremo il numero di ambulanze e sistemi fissi e mobili con assetti di biocontenimento, anche per il trasporto aereo, oltre a disporre un approvvigionamento straordinario di materiali e dispositivi di protezione individuale”. Ha aggiunto il ministro della Difesa.

IL RUOLO DELLO STABILIMENTO MILITARE DI FIRENZE

Anche lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze opererà al servizio dei cittadini: produrrà disinfettanti e sostanze ad attività germicida e battericida che in questo momento si fa fatica a reperire nel mercato. “Lo stabilimento, autorizzato dal ministero della Salute – sottolinea Guerini – , è già partito con la produzione di disinfettante”. Firenze rappresenta la business unit più importante dell’Agenzia Industrie Difesa (AID), un ente pubblico, con circa 1.000 addetti, istituito come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle unità industriali del ministero della Difesa. “A Firenze in questo momento stiamo producendo 2.000 litri al giorno di disinfettante certificato secondo i protocolli dell’Oms, la cui distribuzione sul territorio nazionale sarà assicurata e gestita dalla Difesa”. Spiega ad Airpress, l’ingegner Gian Carlo Anselmino, direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa.

L’INTERVENTO DEL PERSONALE AID PER I RESPIRATORI

L’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze dell’AID di norma si rivolge con i suoi asset sia al pubblico che al privato, “ma adesso sta rispondendo esclusivamente a quelle che sono le priorità sanitarie nazionali”. “Abbiamo già fornito 7.500 mascherine respiratorie di tipo FFP3, oramai terminate, e chiesto ai nostri tecnici di produrre respiratori polmonari per la terapia intensiva”. Nell’ambito del supporto fornito dalla Difesa per l’emergenza coronavirus, c’è infatti anche la produzione di dispositivi per le esigenze delle sale di terapia intensiva e sub intensiva a livello nazionale. Da questa settimana, sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, personale dell’AID, “tutti partiti volontariamente, per poter dare il loro contributo”, ci tiene a sottolineare Anselmino, stanno lavorando con la Siare Enginereering di Valsamoggia (Bologna), allo scopo di potenziare il rateo produttivo dell’azienda italiana. “Una prima tranche di personale è già operativa e le unità da noi messe a disposizione arriveranno a 25 entro la prossima settimana con l’obiettivo di raddoppiare la produzione dei respiratori”.

ALLO STUDIO LA PRODUZIONE DI MASCHERINE CHIRURGICHE

Ma c’è di più. L’Agenzia Industrie Difesa sta lavorando ad un progetto per produrre mascherine chirurgiche di tipo FFP2 e FFP3. “Il ministro della Difesa ci ha sollecitato per questo tipo di produzione. Stiamo cercando di stringere accordi per arrivare ad avere cinque squadre diverse pronte a lavorare a turno H24, sette giorni su sette, e sopperire alle esigenze di questa emergenza”, spiega Anselmino, che per questa produzione ritiene ideale il sito AID di Torre Annunziata. “In emergenza il sito potrebbe ospitare 50 addetti distribuiti su due linee produttive (da 10 persone l’una) su cinque turni, per poi produrre – in tempo di pace – su pochi turni e permettere di fare delle scorte”. “Stiamo valutando attentamente l’investimento – aggiunge il direttore generale -, che potrebbe vedere il coinvolgimento di un’azienda privata”.

I PIANI

In piena pandemia, l’idea è di produrre nell’immediato solo le mascherine per rispondere alle esigenze emergenziali del Paese, “per poi passare gradualmente a produrre anche le materie prime necessarie alla loro fabbricazione, attualmente non prodotte in Italia”. AID, che conta su nove siti in tutta Italia, opera secondo criteri industriali sotto la vigilanza della Difesa, con la missione di portare all’economica gestione gli stabilimenti industriali assegnati in gestione, in una logica di creazione di valore sociale ed economico per lo Stato. La direzione generale, con sede a Roma, ha il compito di assicurare una gestione coordinata delle unità produttive conferite. L’Agenzia ha tra le proprie direttrici strategiche anche quella di creare sbocchi sul mercato concorrenziale con la produzione attuale o anche di nuova concezione, avvalendosi degli alti standard di qualità, frutto dello stretto rapporto con la Difesa.

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