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Lagarde temporeggia, il mini-bazooka contro il Covid-19 delude i mercati

Dopo il picco di contagi in Italia e la chiusura totale del Paese, si stanno muovendo i principali players mondiali per tentare di arginare le perdite e strutturare una risposta, di merito e di metodo, alle conseguenze finanziarie su scala mondiale dell’emergenza. La Germania è pronta ad abbandonare le policies di pareggio e la Bce pensa (in ritardo?) ad un nuovo bazooka da 120 miliardi. Al momento i rischi maggiori sono di liquidità, dal momento che il mercato non è in grado di far fronte all’improvvisa fuga da quelle forme di investimento più rischiose.

BCE

Era atteso da giorni un cenno di riscontro da parte della Bce sul Covid-19. Oggi i vertici annunciano le misure per contrastare lo shock economico dell’epidemia di coronavirus con un pacchetto di incentivi che includono più acquisti di obbligazioni e prestiti per le banche, ma non una riduzione dei tassi di interesse. Quindi verrà potenziato di 120 miliardi il programma d’acquisto di titoli del QE e al contempo verranno allentati i criteri di vigilanza sulle banche per consentire una maggiore flessibilità. Un intervento che era stato chiesto a gran voce anche da Parigi.

Il ministro delle Finanze Bruno Le Maire aveva chiesto esplicitamente alla Bce di dare la priorità ai prestiti per le piccole imprese, inviando al contempo un importante segnale monetario. La Federal Reserve non ha atteso come fatto dalla Bce e ha tagliato ieri il tasso di interesse chiave pari a 50 punti base. E la Bank of England ha sorpreso tutti riducendo già da giorni i tassi di interesse chiave di 50 punti base.

GERMANIA

Non hanno reagito bene gli investitori sul mercato azionario tedesco alla mossa della Bce. L’indice Dax è sceso fino al 10,2 percento. Nel complesso, il Dax perde quasi il 20 percento e si sta dirigendo verso la seconda perdita settimanale più grande della sua storia (la prima fu come è noto nell’ottobre 2008). Intanto Berlino (che rinvia il congresso della Cdu per l’elezione del successore di Kramp-Karrembauer) va verso l’abbandono di un suo totem storico: il bilancio in pareggio. In questo modo potrà liberare le risorse necessarie a finanziare ammortizzatori contro il coronavirus. Data la minaccia di una recessione economica dovuta alla pandemia, la GroKo pensa di accettare la spesa in deficit per aiutare a finanziare misure di contenimento.

SCENARI

Iniziano ad essere diffusi i primi paper sulle previsioni economiche mondiali post emergenza. Morgan Stanley ha tagliato l’obiettivo di vendite 2020 per Tesla, da 500.000 pezzi a 452.000. La banca ha ridotto il suo obiettivo di prezzo sul titolo a 480 dollari da una quota di 500. La Banca del Giappone potrebbe probabilmente ampliare le sue misure di stimolo nel corso del consiglio che si terrà la prossima settimana, cercando di rassicurare i mercati volatili.

Inoltre, si attendono i riscontri per i gestori patrimoniali digitali dopo che i barometri del mercato azionario internazionale sono precipitati nelle ultime tre settimane. In Cina il virus ha fatto precipitare le vendite di auto, un calo mensile (meno 79% a febbraio) che è stato il maggiore mai registrato nella storia dell’industria automobilistica cinese. Per la preoccupazione da coronavirus, gli investitori si stanno riversando nell’oro: infatti le partecipazioni in fondi negoziati in borsa garantiti dall’oro sono aumentate di 1,8 milioni di once, ovvero quasi un terzo degli afflussi da inizio anno.

twitter@FDepalo



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