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Regionali, governissimo e destracentro. Così Matteo Salvini rischia tutto

Il problema in questo momento potrebbe non essere rappresentato solo dalla maggioranza friabile, così come l’ha definita da queste colonne Stefano Folli, ma dal maggior partito dell’opposizione. Che ha messo nel mirino le regionali di Campania e Puglia per lanciare il suo (ultimo?) assalto alla diligenza della politica italiana. Ecco come Matteo Salvini rischia tutto.

STALLO

Dopo l’incontro avuto al Colle con il Capo dello Stato, che di fatto ha congelato ogni discorso relativo ad un possibile governissimo da Coronavirus (ipotesi, in sostanza, sprovvista di altri riscontri tra le forze politiche in Parlamento), il leader della Lega ha deciso di concentrarsi sulle prossime elezioni regionali.

Non solo per provare a strapparle ai due governatori uscenti del Pd, rispettivamente De Luca e Emiliano, ma anche per tornare al centro di una scena che non lo vede più centrale, per un serie di ragioni, tra cui ovviamente l’emergenza Covid19. Sia in Campania che in Puglia sembra che la Lega voglia invertire i patti di Arcore, che prevedevano un candidato di Forza Italia all’ombra del Vesuvio (Stefano Caldoro) ed uno di Fratelli d’Italia nel Tavoliere (Raffaele Fitto).

IN SOLITARIA?

Dopo la sconfitta in Emilia Romagna e la vittoria di Jole Santelli in Calabria, Salvini sta per rivoluzionare l’assetto (sempre che la moral suasion di Giorgetti non sortisca gli effetti fin qui non visti), mentre c’è chi dall’interno spingerebbe per un cambio di toni più che di patti visto che nessuno sa davvero per quanto tempo ancora potrà resistere sopra il 30%.

“La Lega annuncia che non appoggerà Caldoro e andrà da sola in Campania – ha twittato il parlamentare centrista Gianfranco Rotondi – Buon viaggio”. E sabato prossimo a Summonte lo stesso Rotondi guiderà in prima persona il nuovo polo scudocrociato nato lo scorso 18 gennaio, assieme a Lorenzo Cesa e Peppino Gargani. “Saremo in campo per Stefano Caldoro, con o senza Lega questa sarà la scelta dei popolari” fa sapere. Si tratta del primo appuntamento pubblico del contenitore a cui fanno riferimento più di trenta tra associazioni e movimenti di ispirazione cristiana che alle regionali calabresi ha conquistato il 7%. In scia l’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani secondo cui c’era un accordo iniziale, “per noi Caldoro è un punto fisso irrinunciabile”.

ROTTURA?

Da Napoli a Bari il cliché non cambia, ma si amplificano i rischi. Detto dell’ex ministro berlusconiano Raffaele Fitto, attualmente eurodeputato dei Conservatori e già all’opera come motore di FdI in Puglia, va valutata la possibile mossa alternativa che paradossalmente potrebbe compensare la crisi Pd-ItaliaViva che toglieva, fino a ieri, il sonno a Michele Emiliano (che può vantare un forte radicamento). Il gruppo di Matteo Renzi da tempo ha annunciato un nome terzo, su cui far convergere anche Calenda e Bonino: si è parlato della ministra dell’agricoltura Bellanova o di un nome legato al mondo delle imprese agricole. Fitto candidato unitario del centrodestra è stato dato sopra il 40% dei consensi da un recente sondaggio, ma se dovesse correre anche contro il candidato leghista (l’ex rettore dell’Università di Bari Uricchio o l’ex deputato leghista Altieri) quel dato potrebbe calare. E quindi tutto sarebbe rimesso in discussione senza punti fissi.

SCENARI

Qualcuno a questo punto inizia a far circolare un ragionamento tarato sulla prospettiva proporzionale futura, più che sulle regionali di Campania e Puglia: se lì Salvini si dice pronto a correre da solo, senza che abbia fatto mea culpa sugli errori commessi in Emilia Romagna (tra cui una candidata debole ed una citofonata di troppo), come potrà garantire un equilibrio su scala nazionale proprio quanto tutti hanno abbassato i toni a causa del Covid19?

Lecito chiedersi se l’ex vicepremier sia più preoccupato da Conte/Casalino oppure da Fratelli d’Italia che cresce costantemente al centro della sua destra. E’anche su questo filo nervoso che si determineranno le influenze di oggi e le scelte da fare già domani, dopo le Regionali e dopo che la nuttata del Coronavirus sarà passata, sperando che nel frattempo la recessione non apra uno scenario simile al 2011.

twitter@FDepalo



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