“La pandemia è già diventata un nuovo strumento di propaganda russa e attività di disinformazione sia in Ucraina che in altri Stati”, spiega il governo ucraino in un commento ufficiale sulla crisi prodotta dal coronavirus. Kiev chiede alle Nazioni Unite di affrontare responsabilmente le varie linee di politica estera con cui Mosca sta sfruttando la crisi: “Responsabilità significa, tra l’altro, che non dobbiamo permettere agli attori distruttivi di abusare della pandemia per distogliere l’attenzione della comunità internazionale da altre minacce” – è chiaro che gli ucraini pensano all’aggressione subita nel Donbass e all’occupazione russa della Crimea.
KIEV PENSA ALLE SANZIONI
Questioni che dal 2014 hanno minato i cardini del diritto internazionale e sconvolto l’ordine mondiale. Il tema di fondo per cui arriva a Formiche.net questa posizione ufficiale è chiaro: il governo italiano potrà davvero rivedere il suo atteggiamento verso le sanzioni contro la Russia dopo gli aiuti per l’epidemia? Contesto: Mosca è sotto un regime sanzionatorio Ue che prevede costanti rinnovi da parte del Consiglio europeo. Se Roma dovesse decidere di porre il veto il quadro salta, e per Kiev – che ha subito l’offesa territoriale diretta – sarebbe la sconfitta definitiva. Il tema della sanzioni è stato più volte tirato in ballo in questi giorni in cui i camion militari russi hanno sfilato lungo l’autostrada che taglia mezzi Italia, da Roma a Bergamo.
Sono gli aiuti (vistosi e pubblicizzati) che il ministero della Difesa russa ha inviato per assistere il governo italiano nel fronteggiare l’epidemia prodotta da Sars-CoV2. I primi a dover fugare dubbi sul fatto che non si trattasse di un do-ut-des – accettare l’aiuto può significare per l’Italia esporsi su successive richieste russe? – sono stati i vertici del Cremlino. Dmitri Peskov, la voce del presidente Vladimir Putin, ha subito fatto sapere che all’esecutivo Conte non verranno avanzate richieste per aiutare la Russia con le sanzioni (che è un argomento costante nelle relazioni bilaterali russe con gli europei, perché le misure stringono al collo lo sviluppo economico su settori importanti e creano problemi di fondo a Putin sul piano politico interno). Peskov ha detto che si tratta di un supporto “sincero”.
L’OBIETTIVO DI PUTIN: POLITICA INTERNA ED ESTERA, PENSANDO ALL’UE
Al di là della narrazione russa, gli aiuti all’Italia sono comunque un vettore di politica estera. L’obiettivo è multiplo e complesso: riguarda la necessità di consolidare la forza della leadership all’interno del paese, ma la crisi viene anche usata come spazio per muovere dinamiche di politica estera. C’è la questione della competizione tra potenze tra Usa e Cina, su cui la Russia non vuole restare indietro. C’è il grande tema della disarticolazione dell’Ue.
La Russia spinge uno storytelling in cui sembra aiutare l’Italia più dell’Europa, che risponde con lentezza alle necessità economiche prodotte dal virus. In realtà la Russia non sta facendo tanto di più di altri Paesi, per esempio la Germania, che ha inviato aiuti e spostato malati italiani verso reparti di terapia intensiva tedeschi. Ma queste attività non hanno ricevuto la stessa attenzione del supporto russo (o cinese) né dai media né dagli organi di governi italiani – a differenza di quanto fatto con quelli russi e cinesi, per esempio, il ministro degli Esteri non era ad attendere gli aeri tedeschi in pista, e non era nemmeno presente a ricevere i cargo del Pentagono. La Russia sfrutta spazi ed esposizioni che si sono creati.
IL GIANCIO ITALIANO: LEGA-AFD PRIMA DI CONTE-PUTIN
Lunedì scorso, l’AfD ha fatto sapere che “una richiesta di aiuto per l’Italia mossa dal membro del Bundestag, Ulrich Oehme, è stata accolta dalla leadership russa”. AfD è un partito nazionalista tedesco che condivide un apparentamento europeo con il Movimento 5 Stelle ed è molto corteggiato dalla Lega. Oehme è un parlamentare che nel 2018 ha fatto parte di una delegazione di “osservatori elettorali” in Crimea. Il tedesco ha raccontato alla Bild di aver risposto al “grido di aiuto” che il collega Paolo Grimoldi, deputato leghista lombardo, ha lanciato nel gruppo Whatsapp “The European Conservatives”. Al che Oehme ha iniziato a “organizzare un aiuto rapido”.
Il deputato tedesco ha spiegato di aver preparato due lettere. Una indirizzata al collega russo Leonid Slutzky e l’altra a un altro deputato della Duma cittadina di Mosca, Roman Babayan. Contestualizzazione: Babayan fa parte della coalizione fedele al governo “My Moscow” ed è un presentatore del popolare talk show “My Truth”, che viene trasmesso su NTW, canale di proprietà di Gazprom Media. Slutzky è un membro del partito liberale democratico di destra, che in Russia è considerata un’opposizione sebbene poco de facto; Slutsky è inserito nell’elenco delle sanzioni dell’Unione europea dal 2014 perché ha fornito “supporto attivo per l’uso delle forze russe in Ucraina e l’annessione della Crimea”. AfD e Lega sono partiti che hanno relazioni con la Russia e che condividono una posizione molto critica con l’Ue – e sono state più volte ricostruiti collegamenti tra uomini di Putin e questi partiti.
Lo stesso Grimoldi spiega al Giornale che “lo scorso 10 marzo attraverso una chat Whatsapp ho girato la richiesta della Lombardia al deputato Oehme che a sua volta, tramite il deputato russo Leonid Slutsky, l’ha fatta arrivare direttamente a Vladimir Putin in persona”. Tutto prima della telefonata tra Giuseppe Conte e lo stesso Putin di sabato 21 marzo, quella da cui ufficialmente è partita la linea di assistenza da Mosca. Stando alla ricostruzione, Putin potrebbe aver già organizzato la missione italian, e questo potrebbe essere ricollegabile al perché nel readout della conversazione il Cremlino indicava da subito l’invio del contingente tecnico, mentre Palazzo Chigi non ne parlava.
LA DISINFORMATIA RUSSA
Attorno alle attività russe sul coronavirus, non solo quella in Italia, ci sono molte operazioni di disinformazione. Mosca ha mobilitato le sue fabbriche di bot e troll per produrre e diffondere notizie false, per generare panico e seminare sfiducia verso le istituzioni ufficiali tra le nazioni democratiche. Questi fatti sono stati recentemente rilevati e pubblicati in un report dall’European External Action Service dell’Ue. Senza correre troppo indietro, alcuni esempi dal weekend appena trascorso su cui The Insider, un sito investigativo indipendente russo, si è occupato del debunking nella sezione “Anti-Fake”.
Su Channel 1, primo canale statale russo, si è parlato del fatto che gli scienziati di Mosca siano stati i primi a mappare il genoma del virus (falso) e che Putin sia stato l’unico leader ad avere il coraggio di visitare i malati di Covid-19 in un ospedale (falso). Il propagandista televisivo Dmitry Kiselov si è invece occupato di raccontare come l’Ue stia collassando davanti alla crisi, mentre altri media pro-Cremlino stanno spingendo la narrativa che sovrappone gli aiuti russi all’eliminazione delle sanzioni – e questo nonostante le dichiarazioni ufficiali di Peskov. La NTW di Babayan ha invece diffuso notizie alterate sull’impreparazione dei medici americani rispetto a quelli russi.