È una di quelle seratacce di pioggia, in cui nell’ex Libero Comune Medievale di Orvieto, quello che arrivava fino a Orbetello (la piccola Orvieto), sembra rivenirti addosso tutto il glorioso ma anche un po’ cupo Medioevo, con tanto di lotte fratricide tremende tra “Monaldi (Monaldeschi ndr) e Filippeschi, come scrisse Dante nella Divina Commedia.
La sala del Capitano del Popolo (quella da dove esce ogni anno per il Miracolo Eucaristico del Corpus Domini, il cui Sacro Panno del Santissimo Corporale è custodito in Duomo, il Corteo Storico con alla testa il figurante del Cavalier Monaldo Monaldeschi) è stipata. Domenica sera 1 marzo, primo ritorno in Umbria, dopo la sberla alla sinistra e ai 5 Stelle, del senatore Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno e ex vicepremier del Conte I. Il leader, il “capitano” leghista, nome che si addice a questa sede. Salvini, tornato sul luogo del “cappotto”, con una forchetta di oltre il 20 percento rispetto alla sinistra, Pd e pentastellati, accetta di rispondere a un paio di domande della cronista.
Non è per niente tenero il senatore Salvini con il premier Giuseppe Conte e con le interpretazioni date da molti media sul cosiddetto “governissimo”, per lui mai esistito. Infatti, ribadisce che era solo una richiesta per portare a un breve percorso che “ci faccia uscire dal “pantano” (emergenza coronavirus, ndr) e poi farci “tornare al voto”. Senza appello la replica al premier Conte. Prima che si infili in ascensore per arrivare alla sala, dove è venuto a sostenere la giovane Valeria Alessandrini per le suppletive di domenica 8 marzo nel collegio Umbria 2 che elesse la presidente leghista, sostenuta dal centrodestra, avvocato Donatella Tesei, gli chiediamo: senatore Salvini, ex ministro dell’Interno, capo del primo partito italiano, Lei è stato definito dal presidente del Consiglio, Conte, in due interviste (a Il Fatto quotidiano e a La Repubblica) un “irresponsabile”, ci spiega la strana storia (proprio nella città che Fazio Degli Uberti definì alta e strana) per cui un cosiddetto “irresponsabile” sia stato ricevuto in questa grave emergenza pochi giorni fa proprio dal Capo dello Stato Sergio Mattarella?
Salvini è secco nella risposta: “La prego, non ho tempo per rispondere agli insulti del signor Conte”. Ma lei, senatore, ritiene che questo governo possa arrivare al 2022 per l’elezione del Presidente della Repubblica? Neppure opinionisti, come Stefano Folli (intervistato da Formiche.net, ndr) che leghisti non sono sembra ci credano più. Salvini: “Chiedetelo al signor Conte”. È possibile, se il voto anticipato non ci sarà, che in parlamento si formi una maggioranza alternativa, di centrodestra con fuoriusciti dei 5 Stelle, che vengono a bussare a Via Bellerio, ovviamente senza lo shopping di Palazzo che la Lega non fa? “Guardi, qui qualsiasi cosa io dica, ho capito ormai che viene ad arte equivocata”. Renzi è stato oscurato da Lei, di fatto rilanciatosi come vero capo dell’opposizione? “Rimando alla risposta precedente”.
Salvini poi dirà alla sala gremita di Palazzo del Capitano del Popolo, dove è presente la giunta di centrodestra di Orvieto a decisiva trazione leghista, con in testa la giovane sindaca Roberta Tardani, FI, ma a capo di una sua lista civica, all’inizio osteggiata dagli stessi ex vertici regionali azzurri : “Voi siete matti (alludendo alla ‘bonaria mattia’ degli umbri, Ruggero Grieco, ndr) perché siete venuti qui, così numerosi in una serata di pioggia domenicale. Vi ringrazio moltissimo. Orvieto è una piccola grande pietra dell’Italia, grande Paese, che deve ripartire”. Poi una dura accusa al governo Conte e al suo ministro dell’Economia, il Pd Roberto Gualtieri :”Le misure sull’emergenza economica non vanno bene. Questi hanno solo sospeso le tasse fino ad aprile. Ma aprile è alle porte. Significa solo che pagheranno tutto insieme ad aprile. No, non ci siamo proprio”.
E ancora sul premier Conte: “Non gli rispondo proprio, perché apparirei come un maleducato”. Poi, Salvini torna alle suppletive di domenica 8 marzo in Umbria, dove la giovane Valeria Alessandrini è candidata per sostituire in Parlamento la governatrice dell’Umbria Tesei. Snocciola una serie di date per lui evocative: “L’8 marzo è la festa della donna, il 9 è la data del mio compleanno e il 10 è il giorno in cui la giunta al Senato è chiamata a pronunciarsi per un nuovo processo su di me, stavolta per aver bloccato una nave Ong spagnola alla quale avevano già assegnato ben due porti non italiani e invece il comandante rispose che doveva venire proprio in Italia! L’Australia ha bloccato una Ong spagnola… Ok, vorrà dire che la prossima volta (ironia amara, ndr) andrò a fare il ministro dell’Interno in Australia”.
Quanto all’Umbria e a Orvieto, dove la Lega alle europee ha raggiunto il 40 percento, Ztl compresa (in sala c’è anche il ceto medio alto di professionisti, ingegneri, manager, decollato dalla città umbra forse più affacciata sul mondo, snodo dell’A1 e Direttissima Fs anni ’60) Salvini dice: “Quasi quasi mi piacerebbe trasferire la mia residenza qui da Milano nella splendida Orvieto, almeno per poter votare domenica prossima 8 marzo. Proprio qui, dove sembrava impossibile vincere, ma in pochissimo tempo abbiamo ribaltato tutto”. La giovane Tardani, primo sindaco donna di Orvieto, sorride: “A Matteo la residenza la diamo subito, se vuole”.
La deputata Barbara Saltamartini, presidente della commissione Attività produttive della Camera, che proprio a Orvieto, da commissaria leghista con il suo vice di Terni, Nico Nunzi, ex sindaco di Otricoli, ora responsabile organizzativo della Lega in Umbria, sorride. Saltamartini a Orvieto, con la Lega locale dell’assessore Gianluca Luciani, il consigliere recordman di preferenze Andrea Sacripanti, il vicesindaco Angelo Ranchino, fece anche il porta a porta, quello di una volta, casa per casa. “Sono i sindaci, gli amministratori il nerbo dell’ Italia”, dice Salvini. Quelli che nell’Umbria del “cappotto” leghista con il centrodestra fecero la differenza.
Piccola pausa di Salvini – sottopostosi a decine di selfie al Palazzo del Capitano del Popolo, anche con una famiglia con cagnolino – nel bel Caffè Montanucci, salotto di Orvieto, meta di turismo internazionale. Qui, dove la vita continua a scorrere normale, nonostante l’emergenza coronavirus, Salvini viene salutato da chi come sempre continua a prendere l’aperitivo prima di cena. Ma un’espressione un po’ amara resta al “capitano” leghista :”Non ho tempo per rispondere agli insulti del signor Conte”.
(foto di Stefano Cavicchi)