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Chiudere le scuole rallenta il contagio. Ecco perché

Lo smentiscono in Viminale e la ministra della Scuola Lucia Azzolina, la notizia che sta circolando in queste ore secondo cui verrà prolungata la chiusura delle scuole fino al 5 aprile è una fake news: “possiamo tutti fare qualcosa per fermare questa follia delle fake news virali – scrive Azzolina sul suo profilo Facebook -. Verificare leggendo fonti ufficiali e non condividere contenuti non accertati”.

Da quando è stata presa dal governo la decisione di sospendere le lezioni in molti si sono chiesti se sia effettivamente una misura appropriata per contenere il contagio. Se lo è chiesto anche Fabio Sabatini, professore associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia e Diritto della Sapienza Università di Roma e direttore dello European PhD Programme in Socio-Economic and Statistical Studies, che ha provato a dare una risposta con un lungo thread su Twitter. “Jérôme Adda (Università Bocconi) ha studiato l’effetto della chiusura delle scuole sulla diffusione di tre tipi di malattie infettive: l’influenza, le gastroenteriti di origine virale, e la varicella. Il lavoro, pubblicato sul Quarterly Journal of Economics, si può scaricare gratuitamente qui“, scrive il professore.

Lo studio del 2015 si concentra proprio sulla diffusione dei virus e sull’impatto economico. “Questo documento – si legge nell’abstract – si occupa tre principali questioni: 1) quali sono le conseguenze indesiderate dell’attività economica sulla diffusione di infezioni? 2) quanto sono efficaci le misure che limitano i contatti interpersonali? 3) come destiniamo le nostre scarse risorse per limitarne la diffusione?”. Per rispondere, si legge ancora, “utilizziamo nuovi dati ad alta frequenza provenienti dalla Francia sull’incidenza di un certo numero di virus malattie nello spazio, per fasce d’età diverse, per un periodo di tempo di un quarto di secolo”.

Come segnalato da Sabatini, “il Covid-19 è diverso da una semplice influenza. L’evidenza raccolta finora suggerisce che questo virus si trasmetta più rapidamente e in modo più capillare. Poiché è un virus “nuovo”, nessuno ha delle difese immunitarie già pronte, e non esistono vaccini. Inoltre, ha conseguenze più gravi, data la sua capacità di provocare polmoniti ‘primarie’, più difficili da curare. Nel leggere i risultati esposti in questo thread tenete quindi a mente tali differenze”, sottolinea.

L’autore del paper, intitolato Economic Activity and the Spread of Viral Diseases: Evidence from High Frequency Data (Attività economica e diffusione delle malattie virali: prove da dati ad alta frequenza), ha raccolto dati con frequenza settimanale su: “Incidenza settimanale di influenza, gastroenterite e varicella nelle province francesi lungo un quarto di secolo” e “Chiusure delle scuole per le vacanze nello stesso periodo”.

Arriva, quindi, la prima risposta alla domanda sull’efficacia della chiusura delle scuole: “L’analisi empirica mostra che, nelle regioni, una settimana di chiusura delle scuole provoca un rapido declino dell’incidenza dell’influenza, di dimensione variabile tra il 20% e il 30% secondo le classi di età”. E prosegue: “Il declino dura almeno 4 settimane ed è più pronunciato per i più giovani. Per gli anziani, il declino dei contagi è meno pronunciato ma comunque sensibile e statisticamente significativo”.

Secondo lo studio, prosegue Sabatini, “a parità di altri fattori che influenzano la diffusione delle malattie infettive e considerando anche le reciproche influenze tra i territori, una settimana di chiusura delle scuole riduce il tasso di trasmissione dell’influenza del 14%. La riduzione è del 7% per le gastroenteriti e del 19% per la varicella”.

Non ci sono ancora dati empirici sull’effetto che la chiusura delle scuola ha sulla diffusione del coronavirus, sottolinea il professore, ma considerato che “il Covid-19 si diffonde più rapidamente delle malattie considerate in questo studio” e “è più grave, e quindi provoca sia sofferenze maggiori sia costi notevolmente più alti al sistema sanitario”, la misura presa dal governo potrebbe non essere eccessiva, bensì più che opportuna.

Perché è così importante rallentare i contagi? Perché il Servizio sanitario nazionale non può reggere un numero di ricoveri troppo alto senza rischiare il collasso. “In conclusione: chiudere le scuole è utile? Sì”.


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