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La sfida con la Cina è tecnologica. E la vinceremo. L’analisi di Spalding

Di Robert Spalding

La delocalizzazione del manifatturiero americano iniziata quando la Cina è entrata nell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha danneggiato la sicurezza degli Stati Uniti. Oggi lo scoppio del coronavirus e la sua rapida espansione nel mondo ha completamente interrotto le filiere produttive mondiali e offerto un chiaro promemoria, ovvero che la capacità industriale è una componente chiave della sicurezza di una nazione.

L’America dipende dall’economia statale cinese per gran parte della sua fornitura farmaceutica. L’export di mascherine utilizzate da tutti i professionisti medici per proteggersi dal contagio è stato bloccato dalla Cina. Senza contare le numerose e neessarie componenti e forniture richieste dall’esercito americano che hanno origine in Cina e sono da annoverare nella lista di oggetti vulnerabili all’interruzione delle catene produttive.

Nonostante ciò, questa interruzione indotta dal coronavirus offre l’opportunità di curare un’evidente debolezza della nostra sicurezza nazionale e di offrire al contempo la tanto necessaria spinta all’economia.

Piuttosto del quantitative easing – che è stata la principale politica nelle recenti crisi finanziarie – è tempo di rispolverare lo stimolo fiscale per aiutare la crescita economica a riprendersi all’indomani del coronavirus.

Il Defence production Act (Dpa) e il programma contenuto nel suo titolo III conferiscono al Dipartimento della Difesa (Dod) un’ampia autorità per guidare la politica industriale a sostegno della sicurezza nazionale. Queste funzioni e una porzione del budget del Dod potrebbero essere usate per stimolare la ripartenza di capacità critiche del manifatturiero come la fornitura di farmaci, semiconduttori e microelettronica.

Nel corso della sua storia, il governo americano ha sequestrato ferrovie, miniere, perfino grandi magazzini. Le sfide di oggi non richiedono misure così drastiche, ma i poteri del Dpa sono ampi: “Ci sono tre funzioni cruciali garantite al presidente: Titolo 1, priorità e allocazioni, in cui può essere richiesto a cittadini e aziende di dare priorità alla Difesa nazionale quando accettano contratti per materiali e servizi; Titolo III, l’espansione di capacità produttiva e fornitura, la produzione di beni e materiali vitali alla sicurezza nazionale possono essere incentivati (prestiti, garanzie, strutture industriali privatizzate); Titolo VII, previsioni generali, abilità di fermare e bloccare accordi domestici e stranieri che minacciano la sicurezza nazionale, e mettere in piedi un gruppo ristretto di volontari dall’industria che possono essere chiamati in caso di bisogno”.

Durante la Guerra Fredda il presidente Eisenhower ha usato la sua conoscenza del potere delle infrastrutture a favore del Sistema autostradale nazionale. Anche se la prima ragione dietro il programma infrastrutturale non era la sicurezza, l’evacuazione emrgenziale delle città in caso di un attacco nucleare fu indicata come scopo dell’intero progetto.

Per offrire un rilancio di medio termine dell’economia, l’esecutivo potrebbe ordinare ai dipartimenti federali e alle agenzie di accelerare i progetti infrastrutturali in stallo – come l’ampliamento della rete elettrica e la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità. Questi progetti hanno centinaia di miliardi di dollari in investimenti privati in attesa di essere sbloccati. Marciscono nelle agenzie, incluso il Dipartimento dei Trasporti, mentre i burocrati tengono in ostaggio la crescita economica e la sicurezza nazionale americana.

Gli investimenti in Ricerca e sviluppo – ai loro minimi storici dalla Guerra Fredda – e i fondi per l’istruzione Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) sarebbero un altro ottimo modo per spendere i soldi del Dod. L’ultimo rapporto del Diu (Unità di innovazione della Difesa) ha rilevato che il governo cinese “sta mettendo in atto un piano pluri-decennale per trasferire tecnologia e aumentare le dimensioni e il valore aggiunto della sua economia, attualmente la seconda più grande al mondo. Entro il 2050, la Cina potrebbe raggiungere il 150% delle dimensioni dell’economia americana e diminuire così la rilevanza degli Stati Uniti a livello globale”.

Aumentare gli investimenti nell’innovazione hi-tech aiuterebbe l’America a mantenere la sua superiorità tecnologica e a foraggiare la crescita del settore privato.

In conclusione, investire in una rete nazionale e sicura del 5G, come quella richiamata dalla Strategia per la sicurezza nazionale, proteggerebbe i dati americani ed eviterebbe la fuoriuscita di una cifra fra i 300 e i 600 miliardi di dollari di proprietà intellettuale persi ogni anno a causa dei furti cinesi.

Se il Ventesimo secolo ha associato la sicurezza nazionale a bombe, proiettili e geografia, nel Ventunesimo secolo la sicurezza nazionale è incentrata anzitutto su una logica binaria 01-0, la regola aurea del mondo digitale, e in un secondo momento sul denaro. Riconsiderare le priorità della spesa dirottandola dalle armi alla superiorità economica, scientifica e tecnologica degli Stati Uniti ci rimetterà sulla strada di Eisenhower.

Gli investimenti negli Stati Uniti all’epoca si sono trasformati in crescita economica e prosperità. Con gli shock economici causati dal coronavirus, questa politica fiscale incentrata sulla sicurezza nazionale riorienterà gli Stati Uniti verso una piena capacità industriale e crescita economica.

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