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Usa2020, e se Trump volesse impallinare Pence sul Coronavirus?

Donald Trump non vuole perdere la presidente degli Stati Uniti e sta preparando con largo anticipo un colpo di scena: scaricare il suo vice, Mike Pence, per rimpiazzarlo con l’ex ambasciatore alle Nazioni Unite ed ex governatore della Carolina del Sud, Nikki Haley. Il tycoon avrebbe anche già deciso la data dell’annuncio: il 16 luglio, cioè il giorno in cui il vincitore delle primarie democratiche (quindi il suo sfidante alle elezioni di novembre) terrà il suo discorso di accettazione. A sostenere l’esistenza di una simile strategia è stato, come riporta The Hill, Paul Begala, storico analista della CNN e stratega di Bill Clinton, durante un intervento alla conferenza della potente organizzazione Aipac (American Israel Public Affairs Committee) a Washington.

RUBARE LA SCENA AI DEM

Mi è stato “garantito”, ha rivelato, che Trump “scaricherà Mike Pence”, lo lancerà “sotto il bus” del Coronavirus, al quale ha affidato la titolarità del dossier mettendolo alla guida di una task force. “Questa non è una previsione. È una certezza. Giovedì 16 luglio – la data in cui il democratico terrà il suo discorso di accettazione – quel giorno, per interrompere quella narrativa, Donald Trump terrà una conferenza stampa a Mar-a-Lago”, ha spiegato Begala aggiungendo che la scelta è legata alla necessità del presidente di rafforzare la propria posizione elettorale nei confronti delle suburban moms, le mamme di periferia.

LE SMENTITE

Più volte il nome di Nikki Haley è circolato come quello giusto per un eventuale nuovo running mate del presidente Trump. Ma lei stessa ha sempre smentito quelle voci dichiarando la propria fiducia e il proprio sostengo al ticket repubblicano che vinse nel 2016 contro l’accoppiata democratica formata da Hillary Clinton e Tim Kaine. Tra Haley e Trump sembra essere però riscoppiata una certa sintonia negli ultimi temi, come raccontava il New York Times pochi mesi fa, sottolineando anche come la nomina di Haley (confermata dal Senato con ben 96 voti su 100 a favore) sia stata tra le scelte più pesanti di questi tre anni di amministrazione Trump. C’è talmente feeling che il presidente non ha mai nascosto l’intenzione di coinvolgere l’ex ambasciatore nella sua campagna per il 2020 elogiandone il lavoro al Palazzo di vetro.

I PRECEDENTI

Per ritrovare un presidente che ha scelto di cambiare running mate per la rielezione dobbiamo tornare indietro a Franklin Delano Roosevelt che rimpiazzò prima John Nance Garner con Henry Wallace nel 1940 e poi lo stesso Wallace con Harry Truman nel 1944 quando era a caccia del terzo mandato (poi, dopo la sua morte, entro in vigore la legge che limita i mandati presidenziali a due). Non conquistò, invece, la vittoria Gerald Ford nel 1976, quando scelse di sostituire Nelson Rockefeller con Bob Dole.

Per trovare altri casi simili serve tornare indietro al XIX secolo, quando per esempio Abraham Lincoln sostituì il nordista repubblicano Hannibal Hamlin con il sudista democratico Andrew Johnson nel 1864 con l’idea di creare un ticket di unità. Sei settimane dopo l’inizio del suo secondo mandato Lincoln venne assassinato e così Johnson, e non Halmin, divenne presidente: un evento che cambiò la storia della Ricostruzione.

LA FORZA DI UN NUOVO TICKET

Della sostituzione di Pence per Haley scriveva quasi un anno fa sul sito della CNN Arick Wierson, ex consigliere di Michael Bloomberg quando questi era sindaco di New York. “Sarebbe un colpo da mostrare che cambierebbe la storia delle elezioni del 2020 e manderebbe in totale confusione i democratici”, scriveva. Parole molto simili a quelle di Begala. Ancora Wierson: “Trump farebbe la storia scegliendo una donna di colore con un un lungo curriculum politico e conoscenza di politica estera, rendendolo il ticket più vario nella storia del Partito repubblicano”. Con Haley rafforzerebbe la sua posizione difensiva in Stati chiave e potrebbe puntare ad altri che nel 2016 Hillary Clinton aveva riconquistato andando a riempire il vuoto di cui spesso i repubblicani accusano Pence, che secondo molti nel Gop poco ha fatto quattro anni fa per la vittoria di Trump.

LE AMBIZIONI DI HALEY

In cambio Haley potrebbe farsi l’esperienza necessaria a candidarsi presidente nel 2024. A tal proposito torna utile una dichiarazione dell’ex consigliere di Trump, Steve Bannon, che una volta descrisse l’ex ambasciatore dicendo: “Penso che sia incredibilmente ambiziosa sul piano politico”.

 



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