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Vi spiego gli errori di Consob e Bce. Parla Zennaro (M5S)

Meglio tardi che mai. Forse, ma non stavolta. Dopo il film horror ieri a Piazza Affari (Ftse Mib a -17%, 84 miliardi di capitalizzazione bruciati in 8 ore e mezza di seduta), questa mattina la Consob ha deciso di sospendere le vendite allo scoperto su 85 titoli quotati sul Mta, mercato telematico italiano, per l’intera giornata.

Tra i titoli italiani su cui la commissione guidata da Paolo Savona ha deciso di vietare lo short selling (operazione  che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti  con successivo riacquisto e dunque rischiosa) ci sono la Lazio, Poste Italiane, Campari, Fiat Chrsyler, Mediobanca, Generali, Pirelli, Unicredit, Ferrari. Ma forse è tardi, troppo, nonostante lo stesso Savona, in una nota, si sia difeso affermando che le vendite allo scoperto non hanno avuto un ruolo determinante nella caduta dei listini. Ne è convinto chi, già da domenica scorsa, 8 marzo, aveva chiesto all’Autorità di Piazza Verdi di fermare le vendite allo scoperto fin dal successivo lunedì. Uno come Antonio Zennaro, deputato del M5S e membro del Copasir.

Zennaro, ieri Piazza Affari ha registrato la sua peggior seduta della storia. Oggi Consob è intervenuta. Non è un po’ tardi?

Altroché. Abbiamo assistito a una gestione ordinaria di una crisi straordinaria e questo è il problema. Le autorità non hanno compreso la situazione e si sono comportate con leggerezza, senza prevedere la speculazione che ha travolto la Borsa. Persino in Cina per un periodo è stata chiusa la Borsa (da fine gennaio al 3 febbraio, ndr). Le vendite allo scoperto andavano bloccate fin da subito e non certo per un giorno. Vediamo lunedì cosa succederà.

Che cosa andava fatto?

Bisognava fin da subito bloccare lo short selling (equivalente inglese di vendite allo scoperto, ndr) e bisognerebbe continuare a farlo finché non sarà finita l’emergenza coronavirus. Non c’è molta soluzione. L’inerzia della Consob ci è costata decine di miliardi in un solo giorno. E meno male che il risparmio è tutelato anche dalla Costituzione…

Mi scusi, ma come è stato possibile non comprendere la gravità della situazione e non agire di conseguenza?

Molto semplice, un errore di valutazione. Una gestione normale dinnanzi a un qualcosa di anormale, come una speculazione forsennata. Di questo dovrà rendere conto al Parlamento italiano la stessa Consob. Le preannuncio che chiederemo al presidente di venire in audizione in Parlamento, perché ci deve spiegare che cosa è successo ieri, e spero che tutti i partiti siano d’accordo nel convocare i vertici Consob.

Anche la Bce, sempre ieri, ha dato prova di scarso realismo. Un immobilismo costato miliardi alle Borse. Anche a Francoforte qualcuno non ha capito bene la situazione… Lei che dice?

L’Europa ha faticato a capire la gravità della situazione. E sa perché? Perché è stata costruita in condizioni di ordinarietà, normalità. Tutta l’architettura Ue è impostata su contesti di pace e normalità. Poi però, dinnanzi a situazioni straordinarie, vengono fuori i problemi. L’Europa ha mai fatto uno stress test su queste situazioni? No.

Così non va?

No. Dobbiamo ripensare questa Unione, sempre che si voglia essere comunità di destini. Siamo in emergenza e ci hanno bloccato le forniture. E i voli. Le pare normale? Siamo l’Europa, una comunità e invece l’Italia è stata lasciata sola.

Non posso non chiederle che cosa pensa del presunto aiuto cinese. Solo propaganda?

Non lo so. Ma una cosa voglio dirla. Non credo sia un malcelato senso di colpa per essere l’origine del virus. Diciamo che in maniera opportunistica sfruttano l’immobilismo europeo per darci effettivamente una mano: è un dato politico, oggettivo, non c’è nulla da fare e da dire. E questo avrà certamente delle ricadute geopolitiche.

Quali?

Nell’opinione pubblica ci sarà un impatto. Se la Germania ti blocca le forniture di mascherine mentre la Cina te ne manda a container, l’opinione pubblica si farà un’idea. E magari l’Europa si darà una svegliata. E glielo dice uno che sull’attivismo cinese è sempre stato critico. Però non possiamo ignorare che tanti Paesi si sono imboscati, mentre altri no…

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