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Coronavirus, cosa sta succedendo in Svezia

Responsabilità personale contro leggi imposte. Su questa contrapposizione si è mossa la strategia svedese contro il coronavirus, che ha visto nei primi giorni di allarme un atteggiamento ondivago delle istituzioni, aspramente criticato dagli addetti ai lavori. I governo ha detto ai cittadini di “assumersi la responsabilità” per rallentare la diffusione. Assembramenti fino a 500 persone sono stati consentiti, per poi fare una marcia indietro.

RESPONSABILITÀ COLLETTIVA

“Ognuno è responsabile del proprio benessere, dei propri vicini e della propria comunità locale”, ha affermato il ministro degli Esteri Ann Linde. Una tesi sostenuta dall’Agenzia di sanità pubblica della Svezia, secondo cui gli svedesi hanno abbastanza buon senso per praticare il distanziamento sociale di propria volontà, aggiungendo che tali restrizioni dovrebbero essere abbastanza leggere da essere mantenute per diversi mesi.

Ad oggi tra le misure più severe vi sono i divieti nelle riunioni di oltre 50 persone e le visite alle case di cura. Alle persone di età superiore ai 70 anni e ai gruppi ad alto rischio è stato consigliato di evitare il contatto con altre persone. I funzionari hanno anche sollecitato le persone a evitare viaggi inutili durante la Pasqua.

Il cambio di percezione si ritrova nelle parole del premier Stefan Löfven che ha detto al suo Paese di prepararsi ad affrontare migliaia di morti. “Avremo persone più gravemente malate che necessitano di cure intensive”. Migliaia di medici e accademici, incluso il capo della fondazione Nobel, hanno firmato una petizione per sollecitare un’azione più dura, mentre uno scienziato ha accusato la Svezia di giocare alla “roulette russa con la popolazione svedese”.

LA SITUAZIONE DEGLI OSPEDALI

Un ospedale da campo militare allestito presso il centro conferenze Älvsjö a Stoccolma dovrebbe aprire a breve. L’ospedale accetterà inizialmente solo pochi pazienti, dopodiché aumenterà i suoi letti a 140, compresa una certa capacità di terapia intensiva. Il numero di letti può eventualmente essere aumentato ad almeno 600. Questa la prima risposta della Svezia all’emergenza coronavirus. La misura è scattata dopo i numeri del paese dove un totale di 251 persone sono morte a Stoccolma dopo essere risultate positive, con un aumento di 26 nuovi decessi confermati.

Nel frattempo, 168 pazienti vengono sottoposti a terapia intensiva negli ospedali della regione. Stoccolma è riuscita a triplicare la sua capacità di terapia intensiva negli ultimi giorni. Circa 12.100 persone sono state testate nella regione di Stoccolma dall’inizio dell’epidemia, di cui 3.016 sono risultati positivi.

TRASPORTI

Tutti i voli commerciali tra la Svezia e il Regno Unito saranno sospesi dal pomeriggio del prossimo 9 aprile così come confermato dall’ambasciata britannica in Svezia. Per questa ragione l’ambasciata ha consigliato a tutti coloro che vivono nel Regno Unito e che desiderano tornare in Svezia, di organizzare il loro viaggio oggi. Ma i confini della Danimarca sono chiusi fino al 13 aprile, ciò significa che non ci sono modi per viaggiare tra il Regno Unito e la Svezia.

Il divieto d’ingresso non si applica ai cittadini che possono dimostrare un motivo importante come “diplomatici, persone bisognose di protezione internazionale e persone che devono svolgere le funzioni necessarie in Svezia, come il personale sanitario e le persone che trasportano merci”.

IL DISCORSO DEL RE

Il re Carlo XVI ha parlato ieri alla nazione in occasione dell’inizio della Settimana Santa. “Rivolgiamo i nostri pensieri – ha detto – a tutti coloro che stanno lavorando per garantire che il resto della Svezia continui a funzionare, nonostante i vincoli della situazione e nonostante i rischi per la propria salute. E a quelli di voi che si assicurano che le persone anziane ricevano le cure di cui hanno bisogno, che possiamo comprare cibo, che i trasporti pubblici continuino a funzionare e tutto il resto che diamo così facilmente per scontato – i miei più sentiti ringraziamenti a tutti voi. Come ho già detto, la Settimana Santa ci conduce a Pasqua. Per me e per molte persone nel nostro paese, questa è una celebrazione importante e non vediamo l’ora. Oggi penso soprattutto a tutti i bambini del nostro paese che sono ora a rischio di perdere i nonni. Di perdere la sicurezza e la saggezza che possono offrire. Per loro, dobbiamo agire responsabilmente e altruisticamente. Tutti nel nostro paese hanno questo obbligo. Ognuno di noi”.

twitter@FDepalo

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