La Germania deciso di mettere al bando tutte le attività nel Paese di Hezbollah, il partito sciita libanese sostenuto o fondato negli anni Ottanta grazie al sostegno, logistico e finanziario, dell’Iran. L’ha annunciato il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, questa mattina mentre la polizia tedesca perquisiva sedi e proprietà di diverse associazioni vicine al gruppo che in Germania, dov’è classificato come organizzazione terroristica, non ha strutture ufficiali.
Berlino quindi, come Washington, non fa più distinzione tra le unità militari, che hanno combattuto anche in Siria al fianco del dittatore Bashar Al Assad, e il ramo militare di Hezbollah. E da Washington, ma anche da Gerusalemme, sono arrivati i primi elogi alla decisione del governo di Angela Merkel. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha twittato: “Applaudo al governo tedesco per la decisione di designare Hezbollah un’organizzazione terroristica”. E ancora: “Chiedo agli altri paesi europei e all’Unione europea di fare altrettanto. Hezbollah è un’organizzazione terroristica e deve essere trattata come tale”. Di “passo significativo nella lotta globale contro il terrorismo” ha parlato su su Twitter il futuro ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz.
I applaud the German govt for the decision to designate Hezbollah a terror organization. In my conversations with @HeikoMaas he promised to help & I thank him. I call on other European countries & the EU to do the same. Hezbollah is a terror organization & must be treated as such
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) April 30, 2020
Sulla stessa linea l’ambasciatore di Israele a Berlino, Jeremy Issacharoff, che ha sottolineato come le “continue minacce di Hezbollah contro la sicurezza di Israele e i suoi sforzi per minare la stabilità in Libano, Siria, Iraq, Yemen e altrove, richiedono una risposta ferma e risoluta”.
Welcome and significant decision by Germany that should be adopted by @EU_Commission in Brussels. Persistent threats by #Hezbollah against Israel’s security and its efforts to undermine stability in Lebanon, Syria, Iraq ,Yemen and more, demand a firm and resolute response. https://t.co/rWD9KjKdiH
— Jeremy Issacharoff (@JIssacharoff) April 30, 2020
Soddisfatto anche Richard Grenell, ambasciatore statunitense a Berlino oltre che direttore del National Intelligence, una delle figure chiave nelle ultime mosse anti Iran decise da Berlino in asse con Washington: “Il mondo è un po’ più sicuro ora”. Il diplomatico ha anche sottolineato che al gruppo “non può essere permesso di usare l’Europa come rifugio sicuro per sostenere il terrorismo in Siria e nel Medio Oriente”.
In December, Germany made the decision to ban all of Hezbollah. Today, they implemented the ban.
The world is a little bit safer. @vonderleyen @EmmanuelMacron https://t.co/p2JWWjusso
— Richard Grenell (@RichardGrenell) April 30, 2020
La Germania è stata il primo Paese europeo a vietare il proprio spazio aereo a Mahan Air, la compagnia iraniana dei Pasdaran e sotto sanzioni statunitensi per i suoi legami con il terrorismo. È accaduto nel gennaio 2019. Due mesi più tardi è toccato alla Francia. Verso fine anno, poi, è stata la volta dell’Italia. E alcune settimane fa è giunto il turno della Spagna che, come raccontato da Formiche.net, lasciando a terra i voli di Mahan Air, ha sancito la fine dei collegamenti operati dal vettore tra la Repubblica islamica e l’Unione europea. E se la Germania facesse ad apripista anche per la fine delle attività europee di Hezbollah, che diversi seguaci ha anche tra gli sciiti italiani?