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Immuni, salute, cyber e golden power. Cronaca di una giornata intensa al Copasir

Giornate intense a Palazzo San Macuto. Lì si è riunito per una seduta fiume il Copasir. Obiettivo: ascoltare in audizione, nell’ordine, il ministro della Salute Roberto Speranza, il direttore del Dis Gennaro Vecchione, il vicedirettore cyber Roberto Baldoni.

In mattinata, il ministro di Leu ha riferito del lavoro in corso per gestire l’emergenza. Un pretesto in particolare, però, ha motivato l’audizione al comitato di controllo bipartisan: la vicenda del documento segretato firmato dal direttore della Programmazione del ministero Andrea Urbani. Il documento, di cui il Copasir ha subito chiesto l’acquisizione, è una semplice analisi di scenario che non giusticherebbe la polemica sulla presunta inerzia del governo.

Quanto alle riaperture, Speranza si è fatto portavoce dei dubbi degli esperti su un allentamento eccessivo della stretta, condividendo i timori del Comitato tecnico scientifico su una riapertura in tempi troppo stretti di negozi e ristoranti.

Una premura che però viene meno quando in ballo ci sono le aziende dell’export italiano, se è vero che proprio Speranza, insieme al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, ha firmato una lettera indirizzata alla titolare del Viminale Luciana Lamorgese per chiedere di considerare fra i settori strategici che devono riaprire al più presto, e soprattutto quelli export-oriented, un ventaglio più ampio di quello indicato dalla disciplina del Golden power, che “si occupa della rilevanza strategica solo in alcuni settori produttivi” e non appare idonea per “tutte quelle imprese la cui sospensione delle attività possa comportare riflessi negativi sull’intera economia nazionale”.

Nel pomeriggio il Comitato ha sentito il direttore e il vicedirettore del Dis. Un’audizione incentrata sul rischio alla sicurezza cibernetica del Paese dovuto alla situazione di crisi e sulle misure, e riforme, da mettere in campo. Il comparto, ha fatto sapere un recente comunicato del Copasir, ha avviato una riorganizzazione interna per rafforzare la parte dedicata alla sicurezza cyber.

Il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica sconta non pochi ritardi, in parte dovuti alla quarantena, in parte a un emendamento del decreto milleproroghe che ha notevolmente allungato le procedure burocratiche per mettere in piedi la struttura di controlli e verifica dei prodotti tech prevista nel decreto cyber dello scorso autunno. Dal mondo dell’intelligence però arrivano rassicurazioni su un “lavoro dietro le quinte” che compensa il rinvio del perimetro.

Il ciclo di audizioni sulla sicurezza cyber e il dossier Sanità dovrebbe chiudersi la settimana prossima con la convocazione del ministro dell’Innovazione Paola Pisano e il Commissario Domenico Arcuri. Al centro dei colloqui in programma, come questo martedì, ci sarà ancora una volta il caso Immuni, l’app che entrerà in funzione a maggio prima con funzioni di contact tracing e in un secondo momento di “diario clinico”.

L’altro ciclo di audizioni riguarda invece il lavoro del Copasir sull’esposizione del tessuto economico e in particolare il sistema bancario e assicurativo. Sui due settori è intervenuta la nuova disciplina del Golden power, che ha esteso lo scudo strategico a nuovi ambiti e soprattutto gli obblighi di notifica alle operazioni infra-Ue.

Una mossa, quest’ultima, che ha incontrato lo scetticismo di Bankitalia. Secondo il capo del Servizio Struttura economica Fabrizio Balassone ascoltato questo lunedì in audizione alla Commissione Finanze e Attività produttive della Camera, l’aggiornamento normativa deve essere rivisto alla luce della “disciplina prudenziale che incarica la Banca centrale europea, su proposta della Banca d’Italia, di autorizzare l’acquisto di partecipazioni rilevanti” e costituisce “una limitazione alla circolazione dei capitali”.

Dichiarazioni che non sono passate inosservate al Copasir, non solo per la sede in cui sono state fatte, ma per il richiamo alla disciplina Ue con cui l’istituto di vigilanza rileva incongruenze. Questo giovedì proprio Bankitalia sarà ascoltata a Palazzo San Macuto assieme all’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Fra e altre cose, il comitato esprimerà le sue preoccupazioni sull’atteggiamento di alcune banche che, ha detto il presidente Raffaele Volpi a La Stampa, “hanno finanziato per cifre notevolissime aziende d’oltralpe per operazioni aggressive nei confronti di imprese italiane”.

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