Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Così Israele combatte contro il virus (e l’antisemitismo)

Un doppio virus, il Covid19 e l’antisemitismo, con cui Israele sta facendo i conti nei giorni complicati di emergenza sanitaria. Le misure prese dal Paese si sommano ad una campagna mediatica drammatica, dove un sito web antisemita offre una simulazione con ebrei bruciati come criptovaluta, mentre una speranza arriva dal trattamento israeliano.

COVID

Dopo una settimana di cure sei pazienti malati critici in Israele sono sopravvissuti e quattro di loro hanno mostrato un miglioramento dei parametri respiratori. I sei sono stati trattati con un prodotto di terapia cellulare a placenta della compagnia Pluristem e sono sopravvissuti, secondo i dati preliminari forniti società con sede ad Haifa. Inoltre negli Stati Uniti, un altro paziente è stato trattato con la terapia cellulare PLX presso il Holy Medical Center nel New Jersey, dove Pluristem sta già eseguendo uno studio. Il paziente manifestava un’insufficienza respiratoria a causa della sindrome da distress respiratorio acuto.

Alla luce dei dati preliminari ecco che i primi rilievi clinici per le cellule staminali di Pluristem potrebbero rivelarsi molto utili per la lotta al Covid-19, così come osservato anche da Yahoo! Finanza (“promettenti per non dire altro”).

ANTISEMITISMO

Ma c’è un altro (vecchio) virus con cui il Paese sta combattendo. Un sito web antisemita offre una simulazione con ebrei come criptovaluta senza valore chiamata The HoloCoin, derivata dall’Olocausto, in cui gli ebrei e le ceneri degli ebrei assassinati nell’Olocausto sono la valuta, ovvero le due valute “JEWS” e “ASH”. Si tratta di un simulatore dell’olocausto, con all’inzio 15,3 milioni di ebrei viventi e 4.107 bruciati ogni giorno, equivalenti alla percentuale con cui gli ebrei furono massacrati nell’olocausto.

VIRUS & EBREI

Il Middle East Media Research Institute (MEMRI) ha monitorato ciò che gli islamisti pubblicano sulla pandemia su Internet da due mesi, ovvero da quando la pandemia si è diffusa in Europa. E osserva che per gruppi islamisti come i Fratelli Musulmani, Isis e Al Qaeda, il virus è il soldato di Allah, dovrebbe combattere tutti i nemici e dovrebbe essere usato come un’arma. Lo si evince da uno studio condotto dal direttore di Memri Yigal Carmon che ha chiesto pubblicamente ai social di eliminare post così odiosi. In rete infatti circolano varie immagini con stelle gialle di David con la caricatura di un ebreo su un cavallo di Troia che ha introdotto di nascosto il virus. Si sostiene inoltre che il coronavirus sia stato prodotto dai sionisti nei laboratori israeliani, arrivando alla folle richiesta verso i malati di infettare gli ebrei tossendogli in faccia.

(Qui l’intervento di Fiamma Nirenstein per denunciare la campagna antisemita)

GERMANIA

Secondo Charlotte Knobloch, ex presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Alta Baviera, i tempi di crisi sono sempre stati un’occasione per spargere odio verso gli ebrei, con gli estremisti al lavoro per utilizzare la pandemia come strumento anti ebraico. Lo scorso 23 marzo nel centro storico tedesco di Bamberga un passante ha notato un’insegna di cartone scritta a mano: “Il virus significa capitalismo ebraico”. Il caso è finito agli atti del Rias, il Centro di ricerca e informazione per l’antisemitismo in Baviera. Vari istituti tedeschi stanno analizzando questo pericoloso trend. È il caso dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, secondo cui in particolare con l’aiuto della diffusione delle teorie della cospirazione e della disinformazione, si tenta di sommare la genesi della pandemia allo spirito antisemita. E mostrano l’esempio del partito “La terza via” che accusa apertamente il tentativo della Bce di abolire la liquidità.

In Germania i crimini antisemiti sono aumentati: 2.000 crimini diretti contro persone di fede ebraica o le loro istituzioni nel 2019, contro i 1.800 di dodici mesi prima. Per questa ragione il ministero della Giustizia della Bassa Sassonia fornirà quest’anno un bonus di 75.000 euro per progetti contro l’antisemitismo.

twitter@FDepalo

×

Iscriviti alla newsletter