Rieccolo. Il senatore del Movimento Cinque Stelle Elio Lannutti colpisce ancora. Con un post su facebook il parlamentare grillino ha di nuovo aperto un caso politico, e uno diplomatico. Rispondendo alle accuse del giornale tedesco Die Welt sui fondi Ue in mano alla mafia, Lannutti ha rilanciato definendo i tedeschi “i nipotini di Hitler”. “L’offerta della Merkel, sant’Angela patrona d’Europa? Su la testa – ha scritto sulla sua bacheca – abbiamo subito fin troppo i diktat dei nipotini di Hitler e degli Stati canaglia suoi complici”.
Il riferimento ai nazisti è stato poi sostituito da un più generico accenno alla “Germania”, ma il danno ormai è fatto. Pochi mesi fa Lannutti era finito al centro di un tornado di polemiche dopo aver rilanciato un articolo di un blog complottista (Saper Link News) secondo cui le “13 famiglie che comandano il mondo” appartengono al “Gruppo dei Savi di Sion”. Una delle più rodate e becere tesi antisemite in circolazione.
All’epoca metà politica italiana ne chiese le dimissioni, ma Lannutti se la cavò con delle scuse e la difesa del suo partito. Questa volta, però, nessuna difesa d’ufficio. C’è l’aggravante della recidiva, e in un momento così delicato nei rapporti con Berlino non c’era miccia migliore per accendere una polveriera sui media tedeschi.
La condanna è unanime. Il primo a muoversi è il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Dopo aver offeso gli ebrei e tutta la comunità civile con la riproposizione dei peggiori insulti antisemiti, uno squallido senatore del Movimento 5 Stelle insulta oggi la Merkel e attacca gli amici tedeschi definendoli “nipotini di Hitler”. Al grido “dimissioni subito” si unisce in coro il Pd, con Emanuele Fiano che rompe il ghiaccio: “Visto che non leggiamo ancora di prese di distanze nette nei confronti delle parole pronunciate da un parlamentare di maggioranza, sono io a scusarmi con il popolo tedesco”. Segue la senatrice e già ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: “Contro chi, ripetutamente, sparge odio non ci possono essere più alibi. Mi auguro che ne vengano tratte le dovute conseguenze”.
Ma l’imbarazzo e la rabbia sono trasversali e questa volta il Movimento non è immune. Ecco allora una nota ufficiale dei Cinque Stelle che prende “nettamente le distanze dalle affermazioni offensive del senatore Elio Lannutti nei confronti del popolo tedesco”. La Germania, prosegue il documento “è e resta un Paese amico che con noi fa parte della grande famiglia europea. Eventuali divergenze o punti di vista diversi sono normali, nell’ambito della democratica dialettica politica europea, e non giustificano in alcun modo parole di una tale gravità”.
Rincara Sergio Battelli, presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera in quota M5S, che definisce le parole di Lannutti “false, incoscienti, gravi” e specifica che “non rappresentano in alcun modo il M5S”. Dura la presa di distanze del capogruppo M5S al Senato Gianluca Perilli. “Le parole del collega senatore Elio Lannutti rivolte alla Germania, alle sue istituzioni e ai suoi cittadini sono inaccettabili e gravemente offensive”. Niente più alibi, spiegano compatti i pentastellati. Ora una decisione non è davvero più rimandabile.
Nel pomeriggio, è arrivato un (parziale) dietrofront di Lannutti. “Non ho nulla di cui scusarmi, è stato un errore corretto, punto – ha detto all’Adnkronos – l’accostamento è stato un errore ma è stato corretto immediatamente. Per me la polemica è finita. Quando un giornale tedesco dipinge l’Italia come ‘spaghetti e mafia’, tutti zitti. Bisognerebbe criticare anche allora”