Skip to main content

Per Parigi l’innovazione contro il virus arriva dalla Difesa. Ecco come

La Francia ha scelto di puntare sul settore dell’aerospazio e difesa per combattere il Covid-19 e poi per far ripartire l’economia nazionale. Il ministero della Difesa, guidato da Florence Parly, ha emanato un bando rivolto agli attori del comparto, chiedendo loro di presentare progetti innovativi che possano dare un contributo nella lotta al coronavirus.

IL BANDO FRANCESE

Il bando si è aperto lo scorso 19 marzo con un finanziamento previsto di 10 milioni di euro. Chiuso domenica scorsa, ha fatto registrare 1.300 proposte. La richiesta presentata dal dicastero della Difesa parla di innovazioni “tecnologiche, organizzative, gestionali o di adattamento dei processi industriali, che potrebbero essere direttamente mobilitate al fine di: proteggere la popolazione, supportare l’assistenza dei pazienti, testare la popolazione, monitorare l’evoluzione della malattia o contribuire a limitare i vincoli durante il periodo di crisi”. Si pone l’accento sulla rapidità, alla ricerca di soluzioni che possano subito essere operative contro il Covid-19.

I PROGETTI RICHIESTI

Le aree selezionate dalla Difesa francese vanno dagli equipaggiamenti per la protezione individuazione e collettiva (mascherine, fino a barriere per ambienti chiusi) ai sistemi autonomi per la sanificazione degli ambienti. Si chiedono soluzioni anche per la rilevazione del virus nell’ambiente, per la diagnosi rapida e per la gestione dell’impatto psicologico e sociale della crisi. Si citano inoltre la cyber-security (con esigenze crescenti nei tempi dello smart working diffuso), modelli per migliorare la logistica delle catene di fornitura e sistemi per lo screening di massa. La strutturazione del bando e la successiva scelta dei progetti vincenti è stata affidata all’Agence innovation défense (Aid), l’agenzia che dal 2018 sovraintende tutti i progetti di innovazione spinta per le Forze armate transalpine (anche l’Italia è a lavoro per dotarsi di una struttura simile).

L’ACCENTO SULL’INNOVAZIONE

Alle dipendenze della Direzione generale per gli armamenti (Dga) francese, l’Aid è guidata da Emmanuel Chiva, dottore in biomatematica con una specializzazione in intelligenza artificiale e nel campo dei sistemi complessi e della bio-mimetica, la disciplina che prende spunto dalle efficienze della biologia per lo sviluppo delle tecnologie umane. Insomma, uno che di innovazione se ne intende. Con un personale di circa 100 unità, l’Aid si occupa di finanziare “gli studi iniziali e i meccanismi di sostegno all’innovazione” in campo militare, gestendo un budget di 720 milioni di euro che dovrebbe arrivare a un miliardo dal 2022 (la Difesa francese ha previsto incrementi di bilancio trasversali, finalizzati a modernizzare l’intero strumento militare).

IL RUOLO DELL’AID

I progetti su cui l’Agenzia lavora sono numerosi, tra neuroscienze (per “un velivolo cognitivo” anche in vista del caccia Fcas), ipersonico e spazio extra-atmosferico. È d’altra parte la struttura a cui è affidata la spinta all’innovazione prevista dalla Legge di programmazione militare 2019-2025, il piano di investimenti gestito dal ministro Parly con il supporto del presidente Emmanuel Macron. Con l’emergenza Covid-19, il governo di Parigi ha già identificato il settore dell’aerospazio e difesa come uno di quelli strategici su sui fondare la ripartenza dell’economia. Non è casuale dunque un bando per sfruttarne l’innovazione già adesso contro il Covid-19.

IL CASO DELLO SPAZIO

L’Italia ha intrapreso una strada simile nel settore dello Spazio. Lo scorso 31 marzo, l’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha lanciato l’iniziativa Space in response to Covid-19 outbreak, finalizzata ad avviare sperimentazioni nel campo per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia. Un bando da 2,5 milioni di euro promosso dall’Asi in accordo con l’Esa, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione e il sottosegretario Riccardo Fraccaro, che con la delega allo spazio ha anche la presidenza del Comitato interministeriale per le politiche del settore (Comint). Due gli ambiti di applicazione su cui l’Asi sta raccogliendo le candidature: salute ed educazione a distanza. In entrambi i casi, verrà premiata la capacità di avviare i progetti in tempi brevi.

LA STAMPA 3D

La Francia ha fatto la stessa cosa nel campo della Difesa, consapevole di sfruttare un settore ad alta innovazione. Il comparto italiano non sarebbe da meno, già in prima linea nel contrasto al Covid-19, non solo con gli uomini e le donne delle Forze armate. È il caso di Leonardo che, oltre a velivoli ed elicotteri, ha avviato con la sua divisione Aerostrutture, presso lo stabilimento pugliese di Grottaglie, la produzione tramite stampa 3D di valvole a supporto dell’iniziativa di Isinnova, azienda bresciana che ha sviluppato un progetto per trasformare alcune maschere subacquee in respiratori per la terapia sub-intensiva.

×

Iscriviti alla newsletter