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Il prezzo delle mascherine. I 209 milioni, le polemiche e la risposta di Di Maio

La notizia di Formiche.net sull’importo economico dei due contratti stipulati dalla Protezione civile con l’azienda cinese Byd per 180 milioni di mascherine, 209,5 milioni di euro, ha innescato un acceso dibattito fra maggioranza e opposizione.

Per diradare l’incertezza che si era addensata sui contratti firmati da un dirigente del dipartimento di Angelo Borrelli, il coordinatore Gaetano Mignone, fonti della Farnesina hanno confermato a Formiche.net l’importo e la composizione dei contratti.

Uno da 100 milioni di mascherine, di cui 7 milioni sono state consegnate lo scorso martedì, composto di 50 milioni di Ffp2 al prezzo di 1,50 euro ciascuna e altri 50 di mascherine chirurgiche al prezzo di 0,29 euro ognuna. Il secondo contratto invece prevede l’arrivo in Italia di altre 80 milioni di Ffp2 allo stesso prezzo di prima.

Come già sottolineato, la notizia sui due contratti non aveva certo l’obiettivo di sollevare polemiche né di gettare discredito su un Paese, la Cina, che si è dimostrata pronta a intervenire sul piano umanitario. Vantando il Dragone la più grande produzione mondiale di mascherine, è inevitabile che tutti, non solo il governo italiano, si siano rivolti alle aziende cinesi per le forniture rese urgenti dalla crisi. È il caso del governo francese che, tramite il ministro della Salute Olivier Veran, ha annunciato l’arrivo dalla Cina di ben 2 miliardi di mascherine dalla Cina.

L’acquisto da 209,5 milioni di euro è senz’altro prova dell’impegno della Farnesina per far fronte all’emergenza e non deve fare scandalo. Ciò non toglie, tanto più alla luce di una forse eccessiva e più che peculiare enfasi che ha circondato l’arrivo degli aiuti cinesi in Italia, che è quanto mai necessario fare chiarezza al più presto sulla reale dimensione degli aiuti e il legittimo valore degli acquisti fatti. La drammatica crisi di queste settimane non merita propaganda così come polemiche.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per parte sua, questo sabato è voluto intervenire per difendere la linea della Farnesina. “C’è gente che fa polemica anche sui soldi che spendiamo per comprare mascherine e ventilatori all’estero. Non è il momento delle polemiche perché senza acquisti dall’estero sarebbe impossibile fronteggiare il nostro fabbisogno di oltre 100 milioni di mascherine al mese e di ventilatori”. Di Maio ha poi specificato che è stato possibile acquistare le forniture “a prezzo di mercato”.

Ma la polemica continua. Alla notizia dei dettagli dell’acquisto, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro ha rivolto una dura accusa al ministero degli Esteri.

“Dopo che per mesi l’improvvido Di Maio ha ringraziato la Cina per gli invii di mascherine, oggi fonti giornalistiche riportano che queste siano state pagate dall’Italia 209 milioni di euro. Ecco perché la Farnesina non rispondeva a mia interrogazione con la quale chiedevo se i ringraziamenti fossero motivati da un regalo o se avessimo pagato le mascherine – sostiene il parlamentare della Commissione Esteri.

“Ora sembra che la Cina, lucrando sulla tragedia italiana, ha quasi raddoppiato i prezzi delle singole mascherine. Se così fosse, Di Maio per cosa ringraziava? Perché gli amici cinesi del M5Stelle ci stavano strozzando? A casa mia gli strozzini si denunciano, non si ringraziano”. Il deputato ha poi promesso di presentare un’interrogazione parlamentare sui contratti.

Gli ha risposto a tono il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Gianluca Ferrara, che ha parlato di dichiarazioni “sconcertanti”. “Ancora una volta, certe false dichiarazioni palesano l’irresponsabilità e l’analfabetismo geopolitico di un’opposizione becera che, in questo tragico momento, quotidianamente veicola fake news. I deputati di Fratelli d’Italia dovrebbero comprendere che serve unità, serve avere un approccio costruttivo con tutti i Paesi – ha detto Ferrara. Meno polemiche, giusto. Ma anche meno propaganda.

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