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Tim, Google, Microsoft e Netflix. Ecco chi aiuta l’Italia contro il Covid-19

In questi giorni così particolari per il nostro Paese e più in generale per il mondo, con il protrarsi della condizione emergenziale, la tecnologia sta mostrando la sua portata esponenziale nel creare una valenza e utilità “sociale” in grado di generare “valore”. Le iniziative da parte di aziende e organizzazioni per aiutare ad arginare l’emergenza Covid-19 in atto non si arrestano, ci sono imprese che hanno donato la propria piattaforma per facilitare gli studenti a fare lezione o i medici a trovare un alloggio. Tutti i dettagli.

NETFLIX E ITALIAN FILM COMMISSION, FONDO PER A TV E IL CINEMA

Un milione di euro è la cifra stanziata da Netflix per la costituzione del Fondo di sostegno per la tv ed il cinema nell’emergenza Covid-19, gestito da Italian Film Commissions con l’obiettivo di fornire supporto emergenziale a breve termine alle figure professionali dell’industria televisiva e cinematografica il cui lavoro è stato maggiormente colpito dalla pandemia in corso e dallo stop alle produzioni.

L’istituzione del Fondo rientra nella più ampia iniziativa globale di Netflix che aveva già destianto 100 milioni di dollari a supporto dei lavoratori dell’audiovisivo, sia delle produzioni Netflix italiane e del resto del mondo colpite dall’emergenza, di cui 15 milioni ad iniziative con terze parti ed associazioni per sostenere le maestranze dell’industria audiovisiva nel suo complesso (non limitate dunque alle produzioni Netflix).

LA RISPOSTA DELL’ALTA FINANZA

50 milioni di dollari in aiuti umanitari arrivano dal fondo BlackRock, di cui i primi 18 milioni sono stati già distribuiti alla rete dei banchi alimentari e alle organizzazioni comunitarie in America e in Europa. 500mila dollari solo in Italia alla Fondazione Banco alimentare per far fronte all’aumento di richiesta di supporto alle persone bisognose e 1,25 milioni di forniture sanitarie ai medici e personale che lavorano negli ospedali di tutta l’Europa, tra cui Medici senza frontiere (Msf). Infine altri 500 mila dollari andranno al Global Food Banking Network, partner per rispondere alle esigenze sanitarie e alimentari in corso in Asia e l’emergente crisi in America Latina.

Mentre Axa ha donato 5 milioni per la ricerca sul Covid-19 tramite AxaResearchFund, a cui si aggiungono altri 150 mila euro per progetti a sostegno dell’emergenza, raccolti in una settimana dai dipendenti e agenti di Axa Italia, oltre alla donazione di 500 mila euro per la nuova Unità di terapia Intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano.

HOSPITALITY E MOBILITÀ IN SHARING

Sono circa 3.000 gli alloggi che gli host hanno scelto di rendere disponibili (gratuitamente o a prezzi agevolati) al personale ospedaliero attraverso il programma Airbnb per medici e infermieri. Oltre 700 le richieste pervenute alla piattaforma di home sharing dal personale sanitario.

L’iniziativa, in principio pensata per accogliere il personale ospedaliero in cerca di un alloggio temporaneo in una nuova città per fronteggiare l’emergenza coronavirus, consentirà ora anche a chi presta servizio nella sua consueta sede di lavoro di trasferirsi momentaneamente per tutelare i propri cari. Il ceo Brian Chesky ha annunciato anche l’istituzione di due fondi a livello internazionale, rispettivamente di 250 milioni di dollari per gli host che hanno risentito delle cancellazioni e di 10 milioni di dollari per i superhost e gli host di esperienze che sono in difficoltà nel pagare l’affitto o il mutuo. Il nuovo sito, parte dell’iniziativa Airbnb Open Homes, lanciata a livello internazionale sul modello del progetto pilota italiano, ha l’obiettivo di dare ospitalità a 100.000 professionisti impegnati a fronteggiare l’emergenza.

Uber ha messo a disposizione corse gratuite per trasferire il personale medico dell’ospedale Spallanzani di Roma mentre Helbiz in collaborazione con eFarma.com ha reso disponibile sull’app l’acquisto di un Kit di prevenzione Covid-19, composto da una maschera certificata KN95 e un gel igienizzante consegnati con monopattini.

SCUOLA DIGITALE CON TIM, GOOGLE, MICROSOFT E WIND-TRE

Agli studenti guardano invece WindTre, Microsoft, Tim e Google che si aggiungono alle big tech che hanno messo a disposizione le proprie piattaforme e servizi per assistere studenti e insegnanti durante la chiusura delle scuole, prime fra tutti Ibm e Cisco. Connettività gratuita per gli studenti in digital divide e applicazioni per gli insegnanti per allestire aule virtuali, sono forniti da WindTre e Microsoft Italia alla scuola online dal progetto studiare connessi in collaborazione con La Fabbrica. G Suite for Education –fornito da Google – offre agli insegnanti la possibilità di creare occasioni di apprendimento a distanza con gli studenti, organizzare i compiti, migliorare la collaborazione e promuovere una comunicazione più efficiente, inclusa la possibilità di seguire video-lezioni a distanza.

Tim, partner del progetto, in collaborazione con WeSchool, fornirà un supporto sia tecnico, sia didattico a tutti i professori, studenti e genitori che hanno bisogno di aiuto per attivare e utilizzare gli strumenti di Google, e ha anche annunciato il rafforzamento dal 14 aprile del progetto Operazione risorgimento digitale con l’iniziativa Maestri d’Italia, cinque corsi di competenze digitali, cinque programmi di edutainment per bambini e 35 grandi lezioni per i docenti e gli studenti delle superiori. Una raccolta di informazioni, consigli, risorse e strumenti per facilitare la didattica a distanza è invece messa a disposizione da Google attraverso Tech From Home.

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