Si torna a parlare di Olimpiadi estivi ai tempi del Coronavirus. Il comitato di “Tokyo 2020″, anzi “2021”, lavorerà, in questo lungo anno di attesa, su 3 pilastri: efficienza organizzativa, attività collaterali a supporto degli eventi sportivi (sotto il profilo marketing) e, soprattutto, potenziamento dell’impiantistica, con forte attenzione allo sviluppo tecnologico, in chiave di “fan engagement”, e ad un suo utilizzo quotidiano anche al termine dei Giochi (investendo su una serie di soluzioni che rispettino l’ambiente).
Il nuovo stadio Nazionale di Tokyo 2020, una struttura hi-techpolivalente nel quartiere diShinjuku, è stato inaugurato nel dicembre 2019. Oltre ad essere sede delle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici, ospiterà eventi di atletica e calcio.
Con una capienza pari a 68mila posti, la nuova struttura, progettata per integrare la natura circostante e diventare il simbolo dei prossimi Giochi Olimpici, include un ampio spazio verde noto come il “Giardino esterno del Santuario Meiji Jingu”. In quest’ottica, la facciata della struttura, è costituita da cornicioni sovrapposti e multistrato (in legno) delle 47 prefetture del Giappone.
Lo stadio Nazionale è stato costruito per diventare un’eredità insostituibile negli anni, un luogo in cui le persone possano trascorrere momenti di sport a contatto con un ambiente più “green”: 47mila alberi sono stati infatti piantati nel recinto dello stadium. All’interno, inoltre, i posti accessibili saranno distribuiti su vari livelli, per garantire la massima visibilità-comfort anche agli spettatori diversamente abili.
L’approccio architettonico, oltre che funzionale, adottato per questa imponente struttura verrà replicato (in dimensioni diverse rispetto ai territori coinvolti) anche nel resto del parco impianti olimpico, che resterà in dote alla capitale del Giappone. E’ questa la sfida più importante che si sono dati gli organizzatori: da un lato vogliono aprirsi al mondo con un’immagine moderna e green, dall’altra puntano, post evento, ad utilizzare i palazzetti per una massiccia pratica sportiva di base (il tutto coniugato con corretti stili di vita). Sarà la legacy (tecnicamente l’eredità) che questi Giochi lasceranno in dote alla popolazione dell’area metropolitana di Tokyo.
“Tokyo2020 rappresenterà la celebrazione dell’umanità, uno dei probabili simboli della sopravvivenza e ripartenza, che renderà ancora più richiesto (dal punto di vista marketing) l’evento, che, solo nel mese di maggio 2019, ha avuto nel suo ticketing web site visite per più di 24 milioni di volte. Il rinvio sarà in grado anche di creare una serie di positività e benefit, quali l’opportunità di commemorare la fine dell’emergenza Covid-19 attraverso la spettacolarità di una manifestazione, che, grazie anche agli atleti al centro della scena olimpica, si prevede unica ed irripetibile” ha spiegato, Marco Mazzi (nella foto in primo piano), esperto di sport travel event management. “Uno degli obiettivi sarà anche quello di rompere il “distanziamento sociale” della gente, inevitabile con l’attesa di almeno 600mila sports fan stranieri durante i giorni dell’evento. Un altro dei target di Tokyo (host city ufficiali, nda) sarà quello di offrire a tutti gli stakeholder l’opportunità di potersi muovere in un ambiente sicuro, oltre che divertente ed emozionante. Non dimenticando mai l’atmosfera che si creerà negli stadi gremiti di appassionati di sport provenienti da tutto il mondo, grazie a circa 7,8 milioni di biglietti stimati in termini di vendita”.