“America strong“. Donald Trump ha scelto di riaffermare con un gesto simbolico la forza americana durante l’epidemia che ha drammaticamente colpito il Paese. I Blue Angels e i Thunderbirds – le unità dell’aviazione da esibizione – sorvoleranno i cieli delle principali città americane. Il senso è di inviare un messaggio di patriottismo per rinnovare l’unità nazionale in un momento di prova che rischia di mettere in crisi la tenuta sociale del Paese.
Non serve aggiungere – visto il peso divisivo che molte delle scelte di Trump hanno nel quadro iper-polarizzato della politica americana – che la decisione ha suscitato tante polemiche quanti apprezzamenti. Si tratta, spiega il presidente, di “[un’idea] dei nostri grandi uomini e donne militari”. L’obiettivo, spiega, è ringraziare gli addetti sanitari, “i nostri guerrieri che sono guerrieri quanto questi incredibili piloti e tutti gli altri combattenti che abbiamo a disposizione per le battaglie più tradizionali che vinciamo”.
I dettagli li aveva anticipati il Washington Post, attraverso il memo interno con cui si affidava la missione al Pentagono, documento che è arrivato in mano ai giornalisti – e non è chiaro se sia stata una mossa voluta o come parte di quelle critiche (sullo sfondo, in effetti, va sempre considerato il rapporto delicato tra Trump e gli apparati). La missione durerà diverse settimane e, si sottolinea, non si tratterà di “air show” veri e propri, che prevedono la partecipazione del pubblico, ma sorvoli su zone appositamente scelte per evitare che la gente si riunisca per assistere alle esibizioni.
Guida le critiche la linea economicista: perché spendere soldi per questo show muscolare e nazionalista, quando negli Stati Uniti ci sono situazioni di crisi sanitaria che non permettono di affrontare adeguatamente i casi di Covid-19? I voli di queste squadriglie da esibizioni costano in effetti attorno ai 60mila dollari all’ora. Il Pentagono, comunque, assicura che i fondi per l’operazione arrivano da quelli già stanziati per il dipartimento della Difesa.
La questione è però più delicata. Trump ha spesso dimostrato di voler applicare un approccio business-oriented alla strategia politica. In questo caso ha scelto di toccare corde profonde dell’opinione pubblica americana. Gli Stati Uniti non si fermano, ma anzi continuano a dimostrare la propria forza anche durante le crisi.
L’uso di uno dei simboli del Paese – le amatissime pattuglie acrobatiche – serve a distogliere le collettività dalla sofferenza della crisi. Ha lo scopo, in definitiva, di mandare avanti il sistema aiutando i cittadini ad accettare le perdite, e al contempo di assicurare che il Paese c’è – e “c’è” inteso nel senso sentimentale, ma anche come presenza fisica, con sussidi, aiuti, assistenza.







