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Chi vince e chi perde col Mes. Le tesi (a confronto) di Nobili e Donzelli

Il Consiglio europeo di ieri ha dato mandato alla Commissione Ue di strutturare un fondo di ripresa dopo la crisi del Covid-19, legato al bilancio pluriennale europeo. Due le tesi a confronto: Luciano Nobili (ItaliaViva) e Giovanni Donzelli (FdI).

NOBILI

“L’Ue non è nemico né terra di nessuno, è fatta dei singoli stati contributori, ma in Italia c’è un eccesso di letteratura antieuropea”. Per l’Italia, aggiunge a Formiche.net l’on. Luciano Nobili, finisce l’epoca del populismo anti europeo e si dispiega una nuova fase di aiuti, pretesi dalla Francia di Macron e anche dal gruppo di cui fa parte IV all’europarlamento, Renew Europe. “Quello che proverà a fare effetto è il complesso degli strumenti messo insieme dall’Europa, come il fondo Sure che l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva per primo immaginato al tempo del governo Renzi, ovvero la cosiddetta cassa integrazione europea da 100 miliardi. Poi l’azione della Bce per tenere i tassi bassi e consentirci di avere un mercato secondario per i titoli, senza dimenticare l’intervento sul patto di stabilità”.

PIÙ UE COL MES

L’Italia si è battuta bene lasciando da parte un po’ di armamenatrio populista, aggiunge il deputato renziano, che ricorda il valore del Mes di cui Iv è sostenitrice pragmatica “mentre altri, fino a ieri impegnati a raccontare bugie sull’Ue, si trovano oggi in difficoltà sia all’europarlamento dove votano contro i coronabond e in quello italiano dove si dividono”.

I 37 miliardi di euro a interessi zero sono a disposizione dell’Italia, sottolinea, per tutte le spese sanitarie, ricerca inclusa, “soldi che ci fanno molto comodo e che saeebbe folle non richiedere”. Ricorda inoltre che solo con quello che risparmiamo di interessi utilizzando il Mes rispetto a un indebitamento interno ci può permettere di realizzare tutti i posti in terapia intensiva che ci servono: “I fautori del no al Mes come Lega e FdI o diversi esponenti del M5S pensano che i soldi del debito non vadano restituiti come ho sentito proporre. Vivono sulla Luna? O invece si illudono che ci aiutino Cina e Russia prendendo come riferimento il Venezuela?”.

L’Europa ha dimostrato “di avere un senso e di avere voglia di fare la sua parte, certa propaganda sovranista è finita nell’angolo e la gente se ne sta accorgendo, anche perché è francamente difficile immaginare qualcosa in più”.

TASK FORCE & GOVERNO

Sulle task force c’è stata una polemica eccessiva, aggiunge Nobili, ovvio che in momenti così difficili “ricorrere a tante intelligenze sia utile”. E cita quella in rosa attivata dal ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti, Donne per un nuovo Rinascimento, guidata da Fabiola Gianotti, direttrice del Cern di Ginevra.

“Chiariamo: siamo tra i fautori del ruolo della scienza, come dimostra la nostra battaglia contro i no-vax. Vuol dire che siamo stati lungimiranti noi. Ma oggi non dobbiamo cadere nell’eccesso opposto, vedo un discrimine: la scienza dia gli elementi per decidere ma la decisione spetta alla politica”. Il riferimento è all’emergenza nelle scuole in cui Nobili osserva che se le scuole riapriranno a settembre venga riattivata l’unità di missione per l’edilizia scolastica e si faccia fare la maturità in classe agli studenti maturandi.

DONZELLI

“La vittoria italiana all’Eurogruppo purtroppo è solo una fake – dice a Formiche.net Donzelli, responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia – dal momento che il recovery fund era già previsto nell’accordo precedente fatto dal ministro Roberto Gualtieri il 9 aprile. Di fatto non c’è niente da festeggiare, anzi è passato in secondo piano lo strumento del bond. Non c’è una data né un quando su come trovare questi soldi: solo un impegno a trovarli, ma nel frattempo si è attivato il Mes a cui è stato dato il via libera. Ciò ci preoccupa notevolmente. Non dimentichiamo che si tratta di soldi nostri, dal momento che al Mes abbiamo versato 14 miliardi che ci verrebbero prestati con gli interessi: è evidente che non sarebbe un grande affare”.

Uno dei nodi maggiormente dirimenti riguarda le modalità di questi denari: cambiarne le condizioni presuppone di riscrivire il trattato che ne stabilisce le condizioni, contrariamente in qualunque momento quelle condizionalità potrebbero venire imposte.

CONDIZIONI

“I problemi si annidano nei dettagli, ma resta il nodo principale che a detta del Direttore Generale del Mes e di tutti gli interlocutori, tranne che Conte, verte la possibilità che le condizioni potrebbero scattare nel momento di mancata restituzione. Automaticamente ci stiamo mettendo nelle mani di altri soggetti che in qualsiasi momento possono ricreare la tempesta dello spread, – aggiunge il deputato toscano – nazioni che non dimentichiamo su alcuni dossier ci sono concorrenti: penso alla filiera agroalimentare con la Francia, al manifatturiero con la Germania. Siamo certi che sia utile mettere in mano la nostra ripartenza ai concorrenti dell’Italia?”

GOVERNO INSUFFICIENTE

Secondo Donzelli la strada complessiva imboccata dal governo è sbagliata, perché una soluzione alternativa poteva essere quella di smantellare il Mes, anziché attivarlo, “visto che ci sono comunque impegni a portare il suo totale a 120 miliardi, numeri che in un bilancio pesano nella quota del nostro debito, l’ultima cosa che ci serve in questo momento”. L’ipotesi dei bond, inoltre, vedeva FdI favorevole perchè “una maniera per convidere le responsabilità future e la ripartenza in Europa”.

ODG MELONI

Nel frattempo oggi alla Camera l’ordine del giorno di Giorgia Meloni presentato per dire no al Meccanismo europeo di stabilità, bocciato, ha però ottenuto otto voti da parte del M5s: “Un buon segnale perché vuol dire che c’è ancora qualche collega libero che non segue i diktat di partito. Tra l’altro viste le norme di contingentamento, il M5S ha lasciato a casa un numero di deputati tra cui c’erano quelli maggiormente contrari al Mes. Circa gli altri vertici dei grillini, è evidente che si sono appiattiti sul Pd barattando la propria sopravvivenza politica. Lo dimostra il fatto che sino a ieri hanno utlato di tutto contro il Mes ma poi gli hanno dato il via libera. La vittoria del voto di oggi è solo di ItaliaViva, visto che nelle scelte di M5S e Pd prevale la linea di Renzi e Marattin”.

AULA E VOTO

Per attivare il Mes si augura che ci sia il voto del Parlamento, “ma scommesse non me la sento di farne su più nulla a questo punto, visto che già stiamo subendo una prassi costituzionale che è stata ampiamente disattesa sulla scorta dell’emergenza da un governo inefficace”.

Il futuro? “Per noi da sempre ci sono solo le urne, in quanto mancano le condizioni anche ideali oltre che di merito per larghe intese. Come FdI abbiamo mostrato, come è noto, un atteggiamento responsabile, non bombardando il governo, ma svolgendo con ordine il ruolo di opposizione propositiva, anche se tale atteggiamento non è stato né apprezzato né accolto da Palazzo Chigi. Ma, consapevoli che l’emergenza di oggi lo impedisce, auspichiamo che a fase 2 terminata si possa ridare la parola agli elettori. Anche perché a ottobre si voterà in sei Regioni”.

twitter@FDepalo

 

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