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Afghanistan ancora alle prese col terrorismo. Doppio attacco a Kabul

Due neonati, due madri, diverse infermieri: è orribile il bilancio delle vittime di un attacco compiuto oggi a Kabul – l’autore è probabilmente lo Stato islamico del Khorasan, filiale locale del gruppo. È  stato colpito uno degli ospedali più frequentati della capitale, la cui nursery è gestita da Medici Senza Frontiere: tre uomini armati sono entrati nella clinica e hanno aperto il fuoco. Un incubo. I morti in totale sono 16, una ventina i feriti.

Il ministero dell’Interno afghano ha dichiarato che l’azione rapida della polizia ha eliminato i tre terroristi (possibile che le autorità locali siano state assistite da qualche unità occidentale più esperta: le forze speciali afghane, che sono entrate in azione sul posto, sono addestrate e in certi casi accompagnati advisor stranieri).

Poche ore prima dell’attacco all’ospedale, un attentatore kamikaze s’era fatto saltare in aria nella provincia orientale di Nangarhar, mentre si stavano svolgendo i funerali di un ufficiale della polizia: 24 i morti, 68 i feriti.

Zabihullah Mujahid, il portavoce dei talebani, ha subito negato il coinvolgimento del gruppo.

L’area in cui è avvenuto l’attacco nel nosocomio, Dasht-e Barchi, si trova nella fascia occidentale della capitale, ed è abitata dalla comunità Hazara, sottogruppo sciita già più volte colpito dagli attacchi della filiale afghana dell’Is. Per esempio: un attentato suicida contro una manifestazione pacifica nel 2016 che ha ucciso quasi 100 persone; un altro nel 2018 ha colpito un club di wrestling uccidendone almeno 20; pi nel 2019 almeno 63 sciiti sono stati uccisi durante un matrimonio. Tutti questi attacchi precedenti sono stati rivendicati dall’Is, che è ancora molto forte nel Paese.

Una recente serie di azioni nella capitale afghana è stata lo stesso rivendicata dai baghdadisti. Lunedì, le forze di sicurezza hanno dichiarato di aver arrestato tre membri anziani del gruppo terroristico, secondo Reuters, e forse le azioni di oggi possono essere riconducibili a una rappresaglia. L’azione dell’organizzazione creata da Abu Bakr al Baghdadi è sostanzialmente orientata a seminare un clima di panico e caos nel Paese, che potrebbe trovare invece una stabilizzazione grazie al parziale riconoscimento ottenuto dai talebani nelle trattative con gli Stati Uniti.

(In foto: Ashraf Ghani, presidente dell’Afghanistan)


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