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Gli aiuti all’Italia arrivano (anche) da Lockheed Martin. Ecco come

C’è anche Lockheed Martin nella lunga lista di imprese statunitensi che hanno offerto aiuti all’Italia. Il settore della Difesa non appare poi tanto malvagio (come qualcuno vorrebbe dipingerlo) visto che il contributo del colosso statunitense si aggiunge al ruolo svolto dal Pentagono, e al supporto arrivato dalla Nato tramite le forze armate di molteplici alleati. Per non parlare poi dei militari italiani, in prima linea sin dallo scoppio dell’emergenza, e dell’industria nazionale della Difesa, in grado di fornire supporto e spinta all’innovazione per contrastare il virus.

“Grazie a Lockheed Martin per le donazioni a quattro ospedali italiani”, ha detto l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis Eisenberg. “Questi fondi sono parte di una più ampia azione di aiuti da parte della multinazionale americana”, ha aggiunto il diplomatico. Gli aiuti all’Italia si inseriscono difatti in una campagna di donazioni promossa dall’azienda di Bethesda nel Vecchio continente (e non solo), soprattutto in quei Paesi con cui i legami industriali sono più saldi. Non a caso, tra gli istituti italiani che hanno ricevuto gli aiuti di Lockheed Martin c’è anche l’ospedale di Borgomanero, nel novarese, lì dove c’è il sito di Cameri, cuore della partecipazione italiana al programma F-35.

D’altra parte, il sostegno dell’alleato d’oltreoceano all’Italia non è arrivato solo dalle istituzioni governative. Agli aiuti coordinati dal dipartimento di Stato, con l’agenzia Usaid e il Pentagono, si aggiungono quelli di tante aziende e Ong (tra le prime, Eli Lilly e Samaritan’s Purse), testimonianza più forte del legame tra i due Paesi. Pochi giorni fa, su Rai Radio 1, l’ambasciatore Eisenberg notava che “con l’aiuto della Camera di Commercio americana, 50 aziende statunitensi hanno donato quasi 35 milioni di euro per contribuire a combattere la pandemia”.

Si aggiungono ai cento milioni di dollari annunciati a fine marzo direttamente da Donald Trump in conferenza alla Casa Bianca, ufficializzati poco dopo nell’apposito memorandum “Providing Covid-19 assistance to the Italian Republic”. In quel documento emergono tra gli altri due dei canali attraverso cui gli aiuti Usa arrivano in Italia: il ruolo del Pentagono (legato alla Difesa italiana anche nei rapporti di leadership) e le imprese private. E infatti, se la quarta sezione del memorandum parla di “usare la presenza del dipartimento della Difesa in Italia”, la sesta sezione fa riferimento al “supporto all’economia italiana”.

Ora, con gli aiuti di Lockheed Martin (ingenti entro i confini Usa), dopo quello dei “cattivoni del Big pharma” (qui il focus), casca un altro tabù: c’è anche l’industria della Difesa americana tra coloro che hanno aiutato l’Italia nella lotta alla pandemia.

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