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Una Banca dei terreni agricoli per aumentare la mobilità fondiaria

La terra è ancora oggi l’asset più rilevante per l’impresa agricola. Non solo perché è un fattore produttivo primario nell’attività agricola, ma perché in Italia pesa mediamente per il 60% sul valore dell’attivo aziendale, con punte che arrivano sino all’81% nel caso di aziende meno capitalizzate.

La base fondiaria rappresenta quindi la più grande barriera di ingresso per chi vuole intraprendere un’attività agricola, una barriera spesso insormontabile per molti giovani che non operano in continuità generazionale ma si affacciano per la prima volta nel settore.

Una questione che per capirne appieno la portata va inquadrata all’interno di un altro fenomeno strutturale dell’agricoltura italiana: l’elevata senescenza del suo tessuto imprenditoriale. Nonostante gli ultimi 4-5 anni abbiano visto crescere di molto il numero di aziende a conduzione giovanile, in uno scenario di generale contrazione del numero di imprese del settore, il tasso di ricambio generazionale è ancora piuttosto basso. Mentre in Europa ogni 100 capi azienda anziani, cioè con 65 anni e più, ci sono 32 giovani, in Italia ce ne sono solo 19. A tale riguardo, gli ultimi dati disponibili (Censimento Agricoltura 2010), rilevano oltre 300mila le aziende agricole con un capo azienda con più di 65 anni, quindi in età pensionabile, senza aspettative di successione familiare. Questo pone un serio problema di avvicendamento inter-generazionale e di mantenimento del tessuto socio economico di molte aree rurali del Paese a rischio di spopolamento.

Uno degli strumenti messi in atto dal legislatore per far fronte ai problemi di mobilità fondiaria e di accesso alla terra è appunto la Banca della terra.

COSA È LA BANCA NAZIONALE DELLE TERRE AGRICOLE DI ISMEA

La Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea è un inventario di terreni agricoli, già coltivati e quindi in grado di produrre reddito fin da subito, che l’Istituto assegna tramite una procedura di vendita all’asta semplice e trasparente, gestita digitalmente su una piattaforma dedicata (www.ismea.it/banca-delle-terre).

Per favorire le nuove generazioni, l’Ismea ha previsto delle agevolazioni rivolte agli imprenditori agricoli under 41 che possono pagare fino al 100% del valore a base d’asta del terreno ratealmente, per un periodo massimo di 30 anni. Inoltre tutte le risorse derivanti dalla vendita dei terreni – al momento lo strumento ha raccolto 52 milioni di euro – vengono riallocate dall’Ismea per finanziare iniziative di giovani imprenditori agricoli attraverso le misure del primo insediamento, del ricambio generazionale in agricoltura e dell’autoimprenditorialità.

Nata qualche anno fa, con la manovra finanziaria del 2016, la Banca di Ismea è arrivata oggi al terzo lotto di terreni messi in vendita. Il termine per la ricezione delle manifestazioni di interesse scadrà   il prossimo 31 maggio, dopo uno slittamento di oltre un mese rispetto alla scadenza originaria del 19 aprile, decisa dall’Istituto a causa del lockdown del Paese.

Nonostante l’emergenza sono state oltre mille le manifestazioni di interesse fin qui pervenute all’Ismea, che coinvolgono l’84% dei terreni messi in vendita. Tra queste una quota di oltre il 15% sono manifestazioni inviate da giovani agricoltori.

CARATTERISTICHE DEI TERRENI IN VENDITA SINO AL 31 MAGGIO 2020

I terreni in vendita in questo terzo lotto della Banca delle terre sono 386 per un’estensione complessiva di 10mila ettari, e un valore totale a base d’asta di 130 milioni di euro. Si tratta di fondi agricoli ubicati in prevalenza nelle Regioni meridionali, in primis in Sicilia, Basilicata e Puglia, che da sole coprono oltre la metà delle superfici disponibili. Al centro Italia la maggior parte degli ettari sono concentrati in Umbria e Toscana, con una incidenza che arriva al 23% del totale, mentre il restante 9% è distribuito tra l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. Da rilevare come le aziende presenti nella Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea sono più ampie della media nazionale: circa 26 ettari a fronte degli 8,4 censiti dall’Istat, ed essendo già condotte possono produrre reddito fin da subito senza dover effettuare necessariamente investimenti onerosi in fase di avvio.

COME ACQUISTARE I TERRENI

Alla Banca nazionale delle Terre Agricole si accede attraverso un applicativo di immediata e facile consultazione (www.ismea.it/banca-delle-terre) che consente di visualizzare tutte le informazioni relative al terreno di interesse come la descrizione agronomica, l’ubicazione, le particelle catastali georeferenziate e l’aerofotogrammetria. Una volta scelto il terreno, si può procedere – previa registrazione sull’applicativo – a inviare la manifestazione di interesse, per la quale si ha tempo fino al 31 maggio. Trascorso questo termine, le persone che hanno inviato la propria manifestazione saranno invitate alla procedura di vendita, attiva dall’8 giugno al 23 luglio, in cui è prevista la presentazione di un’offerta economica.

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