“I tempi della Lega al 34% sono ormai lontani, quando il leader è in crisi a risentirne è anche il partito”. Così Giovanni Diamanti, cofondatore di YouTrend e da pochi giorni in libreria con “I segreti dell’urna” (Utet), commenta a Formiche.net gli ultimi dati sulle intenzioni di voto pubblicati da Swg che vedono la Lega di Matteo Salvini fare un ulteriore, anche se piccolo, passo indietro rispetto alla settimana precedente, arrivando al 26.9%. Un calo che vale anche per le forze di maggioranza (M5S e Pd), mentre crescono Forza Italia e Fratelli d’Italia.
I NUMERI DELLA LEGA
“Non è facile fare opposizione in momenti di crisi – aggiunge Diamanti guardando le percentuali della Lega, passate dal 34% delle elezioni europee al 26,9% di questi giorni -. E Salvini soffre una grande crisi di credibilità personale”. La ragione? Sicuramente a mancare al leader leghista è il terreno su cui ha dimostrato di saper essere vincente: “Salvini ha raggiunto grandi risultati ma è evidente che la sua leadership oggi è in difficoltà. E in un momento simile, la sua opposizione ‘barricadera’ è risultata poco efficace. In più, il distanziamento fisico e sociale gli ha tolto una grande freccia al suo arco: i comizi, i tour nel territorio”.
GOVERNO PROMOSSO, PD E 5 STELLE SOTTO OSSERVAZIONE
E se i dati Swg raccontano di un governo promosso sulla gestione della crisi, le forze di maggioranza non riescono a trasformare i consensi del governo in consensi di partito. “Quello del governo è un consenso molto istituzionale – sottolinea il cofondatore di YouTrend -. Non si traduce automaticamente in voti, come vediamo. I cittadini, in un momento di crisi, si stringono attorno alle istituzioni: questo rafforza il premier e i ministri, meno i partiti”. Il Partito democratico, passato dal 20,6 della scorsa settimana al 20,2 può però “essere soddisfatto di questi dati: ha subito due scissioni pesanti negli ultimi mesi, e nonostante questo è diversi punti sopra il proprio dato alle ultime elezioni politiche”.
LA RIVINCITA DELLE REGIONI
Un altro dato emerge ancora dall’ultimo radar Swg, spiega Diamanti: “I governatori più apprezzati sono Zaia e Fedriga, Emiliano e De Luca. Il loro operato è promosso a pieni voti”, in una valutazione della gestione regionale che è molto differenziata. Inoltre, una conferma sul posizionamento degli elettori di maggioranza e opposizione: sull’accordo relativo alle riaperture, Lega e Fratelli d’Italia puntano il dito contro il governo, mentre gli elettori del Partito democratico accusano un peso eccessivo delle regioni. “Il Pd è un partito di governo, è normale che i suoi elettori si fidino poco delle regioni, che hanno avuto in queste settimane come voce principale Zaia e Fontana, due esponenti della Lega”, conclude Diamanti.
ELEZIONI REGIONALI A SETTEMBRE
Intanto prosegue il dibattito sul prossimo Election day – dovrebbe accorpare elezioni regionali, amministrative e referendum abrogativo – che potrebbe essere fissato a fine settembre, anche se il dibattito tra governo e regioni è ancora in corso. “Mi pare francamente difficile una estate di campagna elettorale, l’attenzione verso la politica d’estate non può che scendere”. Se il voto sarà davvero a settembre, “la campagna elettorale vera sarà a fine mese e temo non troppo partecipata, proprio perché ad aggiungersi al caldo ci saranno anche le ragioni di distanziamento fisico e sociale”.