Ci sarebbe l’accordo politico per la nomina di Gianni Caravelli a nuovo direttore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna). L’ufficialità dovrebbe arrivare nel corso del prossimo Cdm, tra il fine settimana e l’inizio della prossima, dopo il parere del Cisr. Palazzo Chigi avrebbe dunque scelto il successore del generale Luciano Carta, ex direttore dell’agenzia nominato presidente di Leonardo Spa.
Abruzzese, 59 anni, nato a Frisa, in provincia di Chieti, Caravelli, generale di corpo d’armata dal gennaio 2017, insignito della Croce di Bronzo al merito dell’Esercito nel 2012, è vicedirettore dell’Aise dal 2014 e vanta una lunga esperienza nel mondo dell’intelligence.
Dal 2013 al 2014 è stato direttore del Reparto informazioni e Sicurezza dello Stato maggiore della Difesa. Istituito nel 1998 e operativo dal 2000, il reparto nacque in sostituzione dei Sios (Servizi informazioni operative e situazione) delle singole Forze Armate e interagisce esclusivamente con l’Aise.
La scelta di Caravelli, il primo vicedirettore per anzianità, affiancato finora dai vicedirettori Angelo Agovino, generale dei Carabinieri, e Giuseppe Caputo, generale di brigata della Guardia di Finanza, sembra andare in una direzione di continuità dell’operato dell’agenzia.
Caravelli ha infatti una consolidata esperienza in campo internazionale, e ha seguito da vicino molte delle più delicate missioni estere sotto il coordinamento dell’Aise. Fra queste la crisi in Libia, che ha visto l’ex vicedirettore molto attivo in questi ultimi mesi, intavolando un dialogo tanto con il governo riconosciuto dall’Onu di Fayez al Serraj quanto con il Feldmaresciallo della Cirenaica Khalifa Haftar. Un’altra missione che il generale conosce bene è quella in Afghanistan, che ad oggi vede circa 800 soldati italiani nell’ambito della missione Nato Resolute Support.
Lì, dal luglio 2010 al luglio 2011, Caravelli ha ricoperto il ruolo di Capo dell’unità di consiglieri nell’ambito della “United Nations Assistance Mission in Afghanistan” e Consigliere militare del Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, nonché quello di ufficiale italiano più anziano.
In passato il generale ha guidato una struttura d’élite del Sismi. È inoltre stato comandante della Brigata Informazioni Tattiche (ex Brigata RISTA-REW), brigata che raggruppa le unità di guerra elettronica appartenenti all’Esercito italiano, alle dipendenze del Comando delle forze operative terrestri di supporto, e impiegata nell’analisi del traffico dati, fonia, radar e guerra elettronica delle possibili controparti su un teatro di operazioni.
La nomina di Caravelli giunge in un momento denso di sfide per l’intelligence italiana, in particolare per l’Aise. Diversi sono infatti i (vecchi e nuovi) fronti della sicurezza che sono stati aperti dalla pandemia del Covid-19. Dalla dipendenza estera delle catene produttive (soprattutto di settori strategici in questo momento, come farmaceutico e biomedicale) all’esposizione delle aziende strategiche italiane alle mire di attori ostili, passando per la disinformazione e la propaganda.
Una minaccia, quest’ultima, cui Caravelli sembra prestare particolare attenzione. In una lettera indirizzata a un convegno dell’Università di Chieti nel maggio del 2019, l’allora vicedirettore ha sottolineato come “all’interno dell’ecosistema digitale nel quale l’intero mondo è oggi immerso, le informazioni ‘vere’ sono come impastate in un miscelatore ove la disinformazione rappresenta un’arma dalle potenzialità illimitate”. Di qui la necessità per l’intelligence di “saper ricercare, selezionare, leggere ed elaborare ogni singola informazione, ogni frammento di notizia per farne un prodotto di intelligence utile alla salvaguardia della sicurezza dello Stato”.