L’intelligence è sempre un gioco di squadra. Lo ha spiegato Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa del Movimento Cinque Stelle, in una lezione in video conferenza al Master in Intelligence dell’Università della Calabria diretto da Mario Caligiuri.
“L’Intelligence Collettiva parte dall’idea che è il Governo a dover coordinare la materia della sicurezza nazionale, ma lo Stato, nell’ambito di attività volte alla diffusione della cultura della sicurezza deve anche fornire ai cittadini validi strumenti culturali e tecnologici per accrescere la resilienza del Sistema Paese” ha detto Tofalo.
Con il mondo dell’intelligence il sottosegretario ha una certa consuetudine, sia per i suoi studi, sia per aver fatto parte del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). L’intelligence collettiva, ha spiegato durante la lezione, poggia per definizione su tre pilastri: “Al centro c’è l’individuo inteso come singolo cittadino, subito dopo la comunità (e/o azienda pubblica o privata) e poi lo Stato che è l’insieme di tutte le istituzioni”.
Dopo aver passato in rassegna le tre agenzie, Dis, Aisi e Aise (quest’ultima reduce dal successo della liberazione della cooperante Silvia Romano in Somalia), Tofalo ha spiegato che la struttura dell’intelligence delineata dalla l. 124/2007 ha ancora qualche margine di miglioramento.
Sarebbe il caso, ha detto il sottosegretario, di aprire un dibattito in Italia su “un’Agenzia cyber specifica analoga alla National Security Agency statunitense”. La creazione di un organo ad hoc aiutarebbe a superare il dualismo fra “minaccia interna” e “minaccia esterna” i cui contorni si fanno inevitabilmente sfumati nella dimensione cibernetica, che oggi è “spesso quella prevalente nei conflitti”.
Non a caso, ha ricordato Tofalo, la Nato ha definito lo spazio cyber come “nuovo dominio per operazioni militari, dove difendersi dopo aria, terra e mare”. Un lavoro importante sotto il profilo della prevenzione delle minacce cyber, ha ricordato il sottosegretario, avviene all’interno del Nucleo per la Sicurezza Cibernetica, costituito presso il DIS, è coordinato da uno specifico Vice Direttore con delega alla cyber (oggi Roberto Baldoni).
Il tema della cyber-security è di grande attualità nel dibattito italiano, che in queste settimane è in parte incentrato su Immuni, l’app di contact-tracing sviluppata dalla società Bending Spoons che il governo vuole mettere a disposizione degli italiani per tracciare e prevenire il virus nella Fase 2.
Pur riconoscendo la delicatezza del periodo emergenziale, in cui “i reati informatici sono cresciuti mentre sono diminuiti quelli tradizionali per le ovvie limitazioni agli spostamenti”, il responso di Tofalo è chiaro: “Sarà molto utile scaricare tutti Immuni perché è nell’interesse nazionale” mappare la diffusione del virus ed evitare di tornare a una quarantena sempre meno sostenibile.