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Salvini prima, il virus poi. Se il governo regge sulla paura. Parla Becchi

Molti si chiedono: ma è possibile che un governo di incapaci come quello che abbiamo possa ancora durare ?

Mettiamola così: finché il governo con l’aiuto della “tecnoscienza” riuscirà a far perdurare lo stato di emergenza dovuto al virus, questa maggioranza durerà.

Quando gli italiani dovessero rendersi conto che, più ancora del virus, c’è da avere paura della carestia che si sta per abbattere sul Paese, allora il governo cadrà.

Non ci vorrà molto. Non ci aspetta un autunno “caldo”, ci aspetta un inferno. La Corte costituzionale tedesca ha legato le mani alla Bce, che dovrà dire addio al Quantitative easing. Non ci resterà che piegarci al Mes, che d’altronde è stato già accettato dal governo.

Altro che virus, qui si morirà di fame, e questa è una realtà su cui gli italiani presto apriranno gli occhi. Gli uomini non sono bestie, e possono sempre recuperare l’uso della ragione. Il tentativo di “addomesticare” gli italiani con la scusa dell’emergenza ha funzionato, per un po’. Non durerà a lungo.

Prima questo governo si reggeva sulla paura di Matteo Salvini. Ora si regge sulla paura del virus. In questo senso, la fase 2 è davvero poco più che un lieve ritocco della fase 1. Assembramenti vietati. Università e scuole a distanza, anche in autunno. Non si deve tornare alla normalità, perché da ora in poi l’emergenza sarà la normalità.

Finché lo sarà, non ci saranno cambi di guardia a Palazzo Chigi. Qui bisogna fare una concessione al premier Giuseppe Conte: è stato sottovalutato, e invece si è dimostrato fin troppo abile. Ma ha fatto male i conti se pensa che l’addomesticamento possa durare in eterno.

Pensano di avere di fronte una cittadinanza cieca. Ma se una cecità esiste, è diversa da quella del romanzo di José Saramago. In cecità tornano a vederci tutti coloro che restano vivi, e l’inganno politico che è stato costruito intorno al virus verrà fuori col tempo.

La pandemia non solo si è lasciata dietro una scia naturale di morte, ma ha privato i cittadini delle loro libertà, e non di rado della loro stessa dignità. Per riprendere il titolo del mio ultimo libro, siamo di fronte a una democrazia in quarantena (Democrazia in quarantena, Historica, ndr).

Ci sono alternative a questo governo? A sentire Sergio Mattarella parrebbe di no. Ma non si vede neppure l’ipotesi di elezioni a breve. Né c’è stato il referendum sulla diminuzione del numero dei parlamentari. E dunque?

La calma apparente non deve ingannare. Il “vibrato” può sempre scivolare su una buccia di banana, e il presidente della Repubblica non può non tenerne conto. Così come non potrà e non vorrà ignorare i danni che l’emergenza economica provocherà al Paese.

L’impressione è che, ammesso, e speriamo di no, che non spunti fuori un nuovo virus, Conte in autunno dovrà cedere il posto a qualcuno più capace. Un governo di salvezza nazionale, magari guidato da Mario Draghi.

Come ho detto, il prossimo non sarà un autunno caldo, ma bollente. Alle alte temperature, dicono gli scienziati, i virus muoiono. Vedremo se andrà incontro alla stessa sorte un governo che non ha mai avuto ragione di esistere.

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