Ora tocca a Reddit prendere decisioni severe che colpiscono Donald Trump sui social network. L’aggregatore di forum di discussione che fa 500 milioni di visualizzazioni uniche al mese ha deciso di chiudere da lunedì alcuni forum-community per “contenuti offensivi”, e tra questi c’è anche “The Donald”, la più grande comunità online di supporter del presidente. Motivazione: non è più conforme alle regole della piattaforma, che negano duramente l’utilizzo di quello spazio virtuale a “comunità o utenti che hanno messaggio discriminatori o di odio, basati su identità o vulnerabilità sociali”. È un altro colpo duro contro il presidente da parte del mondo-dei-social, dopo che già Twitter e Facebook avevano agito. Il primo bollando col sigillo delle “notizie false” alcuni tweet del profilo personale (@realDonaldTrump, che il presidente usa costantemente per comunicare con l’umanità), e il secondo eliminando la pubblicità di una petizione organizzata dal team elettorale del repubblicano con l’accusa di evocare messaggi razzisti.
Il rapporto coi social del presidente peggiora, e non è un buon segno per lui, che ha fatto della disinitermediazione garantita da certi spazi di comunicazione la propria forza. Trump parla alla sua costituency tramite i social media, ma sarebbe meglio dire che dialoga con una community che grazie a quel contatto costante garantisce una mobilitazione continua. Molto oltre il corpo elettorale classico. Le limitazioni diventano per questo un peso, soprattutto mentre c’è da gestire una crisi sanitaria (iper-polarizzata anche questa) e una economica che ha eroso quel che di buono prodotto dalla sua presidenza. E tutto nei mesi che anticipano Usa2020. Per tutto il tempo del mandato, finora, i tweet — assai lontani da linguaggi, modo e contenuti presidenziali — sono stati un legame con la sua gente. Ma adesso qualcosa sta cambiando: i social network hanno gli occhi addosso (vedere Facebook, che sta perdendo la pubblicità di grandi clienti perché non abbastanza severo con gli odiatori razziali). Ed è normale una reazione, anche perché Trump ha inasprito i toni e inciampato in bucce di banana come il video, twittato e poi cancellato giorni fa, dei The Villages — comunità di anziani della Florida quasi tutti trumpiani. Il presidente l’ha condiviso ringraziandoli per il sostegno alla sua candidatura, ma in mezzo c’erano slogan che inneggiavano all’odio razziale e la Casa Bianca ha dovuto poi rimuoverlo, scusandosi: Trump non aveva sentito bene le parole, è stato il messaggio ufficiale.