Africa amara per la Cina. Su uno dei potenziali simboli della stretta di mano tra Pechino e l’Africa (la scorsa settimana si è tenuto il summit Cina-Africa, nel corso del quale il presidente cinese Xi Jinping ieri ha invitato la Cina e l’Africa a sconfiggere il nuovo coronavirus con solidarietà e cooperazione), la ferrovia Standard Gauge Railway (Sgr) del Kenya, si è abbattuta la scure della giustizia kenyota.
L’opera in questione fa parte dell’iniziativa Belt and Road afro-cinese, in grado di aiutare il Continente nero in un momento critico come questo. Ma oggi, racconta Askanews, quella ferrovia rischia di diventare il centro di una pesante questione, perché la Corte d’Appello presso l’Alta Corte kenyana ha stabilito che la sua costruzione è stata illegittima.
Gli antefatti. Era il 2017 quando la ferrovia cominciò a operare. Gli analisti più attenti segnalavano allora come questo progetto, assieme a tanti altri in Africa, erano la punta di diamante del soft power cinese che si faceva sempre più protagonista. Ora però, come scrive l’agenzia di stampa italiana citando il South China Morning Post, è arrivata la giustizia a sparigliare le carte.
“La sentenza si pone a valle di una denuncia presentata dal 2014 da alcune organizzazioni per la difesa dello stato di diritto, secondo le quali, rivela il quotidiano cinese, le procedure di appalto per la costruzione della ferrovia non sono state né trasparenti né giuste in termini di competizione”, scrive Askanews. “Ma la cosa più grave è il fatto che il finanziamento dell’importante opera è arrivato da una singola fonte, la Cina, senza alcuna gara e con la previsione di un restituzione del prestito che peserà come un macigno sulle casse dello Stato e dei contribuenti kenyani”.
Pensare che la ferrovia cinese è costata circa 3,2 miliardi di dollari, “finanziati con due prestiti da 1,6 miliardi ciascuno ottenuti dal governo kenyano presso la Exim Bank della Cina. Che valore avrà questa sentenza, è ancora difficile capirlo. Essa è arrivata quando ormai la ferrovia è completa e funzionante”. Da ricordare come ad oggi la Cina abbia nelle sue mani il 20% circa del debito africano e, come se non bastasse, la crisi pandemica ha messo molti governi del continente in condizione di non poter ripagarlo. A questo va poi aggiunto il debito che i Paesi africani, tra cui il Kenya, deve a privati cinesi.