Si sta allargando di giorno in giorno l’Inter-Parliamentary Alliance on China, una coalizione che sostiene “l’adozione di una postura più rigida verso il Partito comunista cinese” attraverso strategie collettive. Un’iniziativa di cui Formiche.net già scriveva alcuni giorni fa dopo il lancio dell’iniziativa guidata dal senatore statunitense Marco Rubio, una delle voci più ascoltate nel Partito repubblicano, in particolare quando parla di politica estera e sicurezza. Tra i membri ci sono anche Robert Menendez, influente membro del comitato Affari esteri del Senato di cui è stato anche presidente in passato, l’europarlamentare Reinhard Bütikofer, portavoce dei Verdi europei per la politica estera e il britannico Sir Iain Duncan Smith, ex leader del Partito conservatore.
Lanciata il 6 giugno scorso, in meno di una settimana l’alleanza, che al momento del suo lancio venerdì scorso era composta da 18 legislatori da 9 Paesi, ha raggiunto 104 adesioni da parlamentari provenienti da 13 Paesi, rendendola il più grande blocco di politici preoccupati per l’ascesa della Cina. Sono attese, inoltre, le adesioni di parlamentari di almeno tre altri Paesi nella prossima settimana.
Sono i senatori Lucio Malan (Forza Italia), presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Taiwan-Italia, e Roberto Rampi (Partito democratico) i co-chair italiani dell’iniziativa. Membri “italiani” dell’alleanza sono invece Enrico Borghi (Partito democratico e membro del Copasir ), Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d’Italia), Paolo Formentini (Lega) e Roberto Giachetti (Italia Viva).
Per Bütikofer “vedere l’Ipac crescere e ottenere un sostegno sempre più diffuso e più forte da parte di un numero crescente di parlamenti crea speranza. E segnala al Partito comunista cinese che noi parlamentari ci stiamo impegnando a lungo termine”. L’ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, Presidente del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella” e già ministro degli Esteri italiano ha accolto l’iniziativa spiegando: “Riunire un gruppo così diversificato di politici di alto livello provenienti da tutto il mondo non è un’impresa facile ma fondamentale in questa fase per affrontare le sfide poste al mondo democratico e libero dal Partito comunista cinese. Il successo e il valore di Ipac si misurerà anche nell’abilità di persone che potrebbero non essere d’accordo su molte cose, per identificare un terreno e valori comuni e la necessità di un approccio coordinato. Il tempo dirà che impatto ha. Ma dice qualcosa dell’importanza della sfida che affrontiamo nel fatto che questa alleanza si è riunita e invia un messaggio chiaro a Pechino: non è più business as usual”.