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Casaleggio vs Conte, vi spiego lo scontro dentro e fuori Villa Pamphili. Parla Porro

“Gli Stati generali mi ricordano una vecchia edizione del Grande Fratello. C’era Alessia Marcuzzi che metteva tutti di fronte al divano e iniziava a parlarci, con la mora, il biondo, quello più o meno famoso. Ecco, tutto questo sta succedendo ora, a Villa Pamphili”. Nicola Porro non ci va per la leggera. La grande kermesse radunata dal premier Giuseppe Conte per parlare di economia, rilancio, ripresa e dintorni nella storica villa romana è “una presa in giro colossale”, dice a Formiche.net il conduttore di Quarta Repubblica e vicedirettore del Giornale.

C’è chi l’ha definita “la Bildelberg” del Movimento Cinque Stelle. Lo ha detto con un ghigno in tv Mario Monti, l’ex premier che, ai tempi di Palazzo Chigi, era già nel mirino del rampante movimento di Beppe Grillo e ora sorride di fronte al via vai di ministri pentastellati con il gotha dell’economia e della politica europea. “Ma quale Bilderberg, non scherziamo. Il Bilderberg è una cosa seria – dice Porro fra il serio e il divertito – lì almeno si fa networking, le persone si incontrano, parlano davvero. Questo è un happy hour ma con gli stuzzichini. Solo acqua e caffè, così ha deciso il geniale spin di Palazzo Chigi”.

Gli chiediamo un bilancio della prima giornata. La passerella non era da poco. In fila, sono intervenuti i tre presidenti Ue, Ursula von der Leyen, Charles Michel, David Sassoli. Con loro il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Discorsi di incoraggiamento, e tante congratulazioni al modello-Italia durante la crisi. Ma non sono mancati moniti più o meno velati da Bruxelles.

Michel ha detto che c’è ancora molta “strada da fare” nei negoziati Ue per gli strumenti della ripresa e che rimangono “divergenze significative”. La von der Leyen ha ricordato che ai fondi devono seguire, subito, riforme strutturali in Italia. Porro sorride. “La cosa più divertente è che inviti la Troika e ti aspetti che dica cose diverse da queste. Bastava che Conte facesse una telefonata a Tsipras e avrebbe avuto un anticipo”. “Io non ho ancora visto nell’universo mondo, a meno che non sei Madre Teresa di Calcutta, qualcuno che dona senza chiederti qualcosa in cambio – aggiunge – L’Ue non ci regala nulla, ci dà una mano, non servono gli Stati generali per capirlo”.

E se i fondi non mancano, ora il vero rischio è un altro, dice il giornalista. “Non sappiamo spendere qualche centinaio di milioni per il raddoppio Maglie-Leuca, né quelli per finire la Gronda. Non sappiamo erogare la Cassa integrazione. Figuriamoci la pioggia di soldi in arrivo. Lo dico da ora: i miliardi per la Sanità in arrivo dal Mes saranno un disastro. Meglio erogarne uno per macroregione che prenderli tutti insieme”.

Conti a parte, c’è il bilancio politico del maxi-evento a Roma. Un bilancio netto. “È un’iniziativa di Conte-Casalino, con la speranza di rilanciare l’immagine un po’ ammaccata del premier affiancandolo alla von der Leyen. Nessuno, neanche loro, crede che da questo possa nascere mezza soluzione”.

E se Pd e Cinque Stelle, salvo qualche rumore di sottofondo, hanno alla fine sposato l’iniziativa del premier, c’è un grande escluso che, dice Porro, darà filo da torcere a Conte: Davide Casaleggio. “Oggi ci sono due partiti, quello di Conte e quello di Casaleggio, ormai rivali in casa. Nell’intervista di oggi (al Corriere, ndr) ha messo più di un bastone fra le ruote di questo governo. Ha detto che non si deve fare il terzo mandato. E che bisogna passare dallo stimolo dei consumi agli investimenti. L’esatto contrario del reddito di cittadinanza. Una mazzata micidiale”.

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