Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ecco perché la First Sister di Kim ha fatto esplodere l’ufficio di contatto con Seul

La Corea del Nord ha fatto saltare in aria il Liason Office di Kaesong, ossia l’edificio che ha ospitato gli incontri di contatto sul confine demilitarizzato (ancora per quanto? ndr) tra le due Coree. Un’esplosione e poi molto fumo, spiegano fonti militari sudcoreane che ne parlano alla Yonhap di Seul, agenzia stampa con ottime entrature e costantemente aggiornata. Conferme da testimonianze circolate sui social, che danno spessore alle minacce che sabato ha alzato Kim Yo Jong, la sorella terribile del satrapo Kim Jong un. — diceva: “l’inutile ufficio di collegamento tra Nord e Sud presto potrebbe finire in macerie”.

Kim Yo Jong ha accusato i sudcoreani di aver violato il principio di non aggressione avendo permesso l’invio attraverso il confine di palloni aerostatici con attaccati volantini anti-regime preparati dai dissidenti. La sorella terribile del leader ha alzato una retorica molto dura contro Seul in una delle sue prime espressioni pubbliche.

La trentaduenne è considerata l’erede della dinastia, se n’è molto parlato in queste settimane in cui Kim ha limitato la sua presenza pubblica (forse per malattia, forse per evitare l’esposizione a contagi-Covid). Per tale ragione, seguire con azioni quanto minacciato è a questo punto necessario: serve a costruirsi attorno uno standing – sia all’interno del regime, sia a livello internazionale.

Guadagnare credenziali nell’ambiente militare è un elemento necessario: la First Sister deve cercare spazi di sopravvivenza tra il sistema di gerarchi che potrebbe (almeno per ora) considerare la giovane donna non all’altezza del comando supremo. L’esplosione è stata confermata con giubilo dalla Tv di stato nordcoreana, e annunciato dall’agenzia stampa del regime, la KCNA, usando il termine inglese “terrific“.

Se si volesse seguire il quadro di minacce lanciate da Kim Yo Jong, allora le prossime azioni potrebbero essere tre. Primo, sfidare l’accordo mil-mil, ossia di demilitarizzazione del confine (movimenti e piani potrebbero essere già in atto secondo alcuni osservatori). Secondo, azioni mirate lungo il confine nei luoghi da cui potrebbero partire altri palloni, bombardamenti mirati per esempio, per “calmare l’indignazione del popolo”, come ha detto lei durante uno dei suoi ringhiosi interventi. Terzo, azioni contro i dissidenti, seguendo quello che lei ha definito “sistemare fino in fondo [il conto]”, e dunque possibili killing mission di servizi segreti all’interno del territorio sudcoreano.

Tendenzialmente è credibile che qualcosa del genere possa verificarsi ancora, senza arrivare a punti drammatici, per due ragioni. Uno, elevare lo status della sorella del leader, come detto, per rafforzarla soprattutto internamente e contemporaneamente assicurarle un ruolo centrale nella narrazione del regime. Due, Pyongyang potrebbe avere interesse a stressare il dossier per altre settimane, farlo arrivare a un potenziale “punto critico”, prima di andare a vedere le carte e sentire cos’ha da offrire Seul.

(Foto: Twitter)

×

Iscriviti alla newsletter