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Italia-Francia, Di Maio e Le Drian rilanciano il Trattato del Quirinale

“Una cosa è certa: se l’Italia si sta rialzando è anche grazie all’aiuto ricevuto dai suoi Paesi amici. E uno di questi è la Francia, con cui manteniamo una collaborazione preziosa anche sul piano industriale”. A dichiararlo è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso della conferenza stampa assieme all’omologo francese Jean-Yves Le Drian. Il capo della Farnesina ha ringraziato il collega per la sua presenza a Roma (assieme hanno visitato anche il dipartimento della Protezione civile) nel giorno in cui l’Italia ha “scelto di ripartire”: è una scelta, ha spiegato il ministro Di Maio, “che rappresenta un ulteriore attestato di vicinanza da parte francese” e “riconoscimento dei profondi rapporti bilaterali che i nostri due Paesi già intrattengono sui vari dossier internazionali”. È “una ragione in più per esprimere la mia personale soddisfazione” per la presenza del ministro Le Drian, ha aggiunto Di Maio.

AMICIZIA ROMA-PARIGI

Rispondendo a una domanda sul rapporto Italia-Francia, il ministro francese ha rilanciato il cosiddetto Trattato del Quirinale, l’accordo bilaterale con l’Italia congelato per la crescente lontananza tra Parigi e Roma durante i 14 mesi dell’esecutivo gialloverde. L’obiettivo è coordinare le iniziative dei due esecutivi. Dal Dopoguerra, infatti, l’Italia si è sentita esclusa dalla relazione privilegiata tra Francia e Germania. In occasione di un bilaterale Italia-Francia nel settembre 2017 era emersa l’idea di un Trattato del Quirinale, che replicasse l’accordo dell’Eliseo sottoscritto nel 1963 tra Francia e Germania Ovest. “Il Quirinale è ora”, ha spiegato Le Drian riassumendo il suo pensiero “e spero anche quello di Di Maio”.

Il capo della Farnesina ha parlato di “amicizia sincera” tra Italia e Francia e “dialogo franco sui vari dossier internazionali” evidenziando diversi dossier che hanno visto Roma e Parigi vicine, dall’apertura delle frontiere agli aiuti per fronteggiare il coronavirus fino alla lotta al terrorismo. Su quest’ultimo tema, il ministro Di Maio ha ricordato la riunione virtuale dei 32 membri del Gruppo ristretto della Coalizione globale anti-Daesh in programma domani, che sarà presieduta dal capo della diplomazia italiana assieme all’omologo statunitense Mike Pompeo.

LA SOLUZIONE PER LIBIA

Particolarmente caldo è il dossier Libia, a cui sia Di Maio sia Le Drian (che ha parlato di “convergenza” sul tema, in particolare nel contrasto alle ingerenze) hanno fatto riferimento in conferenza stampa. Il ministro degli Esteri italiano ha espresso “preoccupazione” per la violazione embargo (“che deve cessare, come ogni forma di ingerenza”) e a questo scopo ha rilanciato l’operazione europea Irini. Il dialogo nel percorso indicato dalla Conferenza di Berlino, ha aggiunto Di Maio, “è l’unica soluzione credibile” per cessate il fuoco e per riconciliazione della Libia.

DOSSIER TURISMO

Il turismo è un altro tema su cui il ministro Di Maio sta lavorando in questi giorni e lavorerà nei prossimi, quando andrà in missione in Germania mercoledì, in Slovenia sabato e in Grecia martedì. Lo aveva annunciato lo stesso Di Maio su Facebook alcuni giorni. “In questi incontri spiegherò ai miei colleghi che l’Italia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. La situazione interna, tutti i dati sui contagi, saranno sempre pubblici. Non accettiamo black-list e non abbiamo nulla da nascondere, anzi. Abbiamo sempre agito con responsabilità e trasparenza e continueremo a farlo”, sottolineava. “Come Ministero degli Affari Esteri stiamo lavorando senza sosta”, proseguiva Di Maio. “In questi incontri spiegherò ai miei colleghi che l’Italia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. La situazione interna, tutti i dati sui contagi, saranno sempre pubblici. Spiegherò loro che non accettiamo black-list e che noi non abbiamo nulla da nascondere, anzi. Abbiamo sempre agito con responsabilità e trasparenza e continueremo a farlo. Ma proprio per questo, appunto, ci aspettiamo rispetto. Viva l’Italia, non molliamo mai”, concludeva Di Maio.



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