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Bastone e carota. Ecco il nuovo golden power (anticinese) firmato Ue

Dopo l’avvertimento, l’azione. La Commissione Ue pubblicherà il prossimo 17 giugno un nuovo Libro bianco. Al centro, il tema dello screening degli investimenti esteri (leggasi: cinesi). Un’anticipazione del Financial Times descrive la prossima mossa di Ursula von der Leyen. Una stretta e poteri in più per bloccare sul nascere i takeover di aziende che ricevono “supporto scorretto da un governo straniero”. Per straniero si intende extracomunitario, specifica il quotidiano finanziario. La proposta infatti “intensificherà gli sforzi dell’Ue per prendere il timone in una competizione percepita come scorretta da parte della Cina e altrove”.

La bozza interviene in due direzioni. Da una parte nel limitare la concorrenza scorretta a suon di sussidi e altri incentivi di Stato. Dall’altra con un piano per fermare acquisizioni e fusioni di aziende strategiche europee. Di qui l’acquisizione di due “moduli” per passare al vaglio gli investimenti extra-Ue. Il primo, si legge sul Ft, permette alle autorità Ue di adottare misure contro “sussidi stranieri con effetti distorsivi sul mercato interno”. Il secondo invece darà alle stesse autorità, anzitutto alla Commissione, la facoltà di avviare una “revisione” delle acquisizioni da fuori, e introdurrà un sistema di notifica obbligatorio per i takeover di aziende europee.

Se la Commissione dovesse riscontrare che “un acquisto è stato facilitato da sussidi esteri che distorcono il mercato interno”, l’azienda può essere invitata a presentare un piano per porvi rimedio o “in caso contrario, l’acquisto può essere proibito”. La normativa Ue già prevede un sistema di screening degli investimenti diretti esteri. L’anno scorso era intervenuto in materia il Regolamento Ue 452/2019, prevedendo un sistema di filtraggio per le “infrastrutture critiche, le tecnologie (soprattutto le tecnologie abilitanti) e gli input essenziali per la sicurezza e l’ordine pubblico”. L’intervento era peraltro giunto all’indomani della pubblicazione di un documento strategico in cui Russia e Cina venivano definiti “rivali sistemici”.

L’architettura esistente però, nota il Ft, presenta alcune falle. La normativa sugli aiuti di Stato è infatti eccessivamente incentrata sui “soldi distribuiti dagli Stati europei” e presenta “un gap regolamentare per i sussidi di Stati non-Ue”. Un problema che era stato già rilevato dalla stessa Commissione con la pubblicazione delle “Linee guida” sullo screening degli investimenti diretti esteri a fine marzo, invitando gli Stati membri a fare “pieno uso dei loro meccanismi di screening per controbilanciare i rischi delle infrastrutture sanitarie critiche”.

Con la nuova stretta i rapporti fra Bruxelles e Pechino rischiano di incrinarsi. La strategia della von der Leyen sembra seguire lo schema del bastone e della carota. Nei giorni a seguire la pubblicazione del Libro bianco è infatti previsto un meeting insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier cinese Li Keqiang, ancora in preparazione. Intanto proprio questo mercoledì è stato ultimato in Italia lo schema di decreto che conterrà le materie coperte dal nuovo Golden power, già esposte in un’informativa al Consiglio dei ministri del sottosegretario Riccardo Fraccaro. Tanti i nuovi settori inclusi, fra cui bancario e assicurativo, “investimenti in terre”, aerospazio, Difesa, materie elettorali, comunicazioni e media.



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