Skip to main content

Apertura delle scuole a settembre? Solo con orario ridotto. Il commento di Ciccotti

Qualche mese fa ero dell’idea di provare il “doppio binario”, stessa lezione in diretta per metà classe e, allo stesso tempo, a distanza, per l’altra metà, alternandosi i turni dei due gruppi-classe. Soluzione pensata per la secondaria di secondo grado. Ciò al fine di garantire l’orario intero, le famose 900 ore annuali. Ma la non tenuta delle reti wifi non ci ha permesso di chiudere positivamente la simulazione. Sono pochi gli Istituti superiori, credo, che potrebbero erogare lezione in diretta e allo stesso tempo a distanza. Forse si contano sulla punta delle dita. Inoltre, dovrebbero essere Istituti con al massimo 600 allievi, 300 in presenza e 300 a distanza. Coloro che si collegherebbero da casa, ripeto, non dovrebbero incorrere in problemi di connessione. Poi vi sarebbero le modalità di intervento di chi è collegato che configurerebbero tempi di attesa per coloro che sono in classe. E viceversa. Insomma, si sarebbe profilata una difficile soluzione. Per tacere delle troppe ore di collegamento. Al momento tale soluzione non è tecnicamente praticabile e, del resto, non è stata giustamente presa in considerazione dal Ministero (se si tornasse in lockdown, purtroppo, la Dad, dura e pura, tornerebbe come unica forzata soluzione).

IL DOPPIO ORARIO RIDOTTO. LA SIMULAZIONE DEL LICEO DI GUIDONIA MONTECELIO 

Fattibile invece la simulazione del polo Liceale e Tecnico di Guidonia Montecelio (circa 2000 studenti), ad opera dello staff di presidenza. Un Istituto distribuito su 5 fabbricati diversi, dislocati in “succursali”, sino a 5 km di distanza uno dall’altro.

La classe viene dimezzata in due turni mattutini. Dai 12 (classe da 24) ai 15 (classe da 30) allievi a turno. Le distanze dalle rime buccali rispettate. Due insegnanti in classe (docente di materia e docente di sostegno; docente di lingua e lettore; docente di materia e assistente di laboratorio; ecc.).

Il modulo orario potrebbe esser del tipo: primo turno: 7.30-1030. // secondo turno: 11.00 -14.00. Il tempo orario, 180 minuti, andrebbe diviso in 4 ore di lezione. da 45 minuti ciascuno.

L’uscita da scuola rimarrebbe, per il secondo turno, quello già concordato da anni per le famiglie che attendono i figli per il pranzo e le attività pomeridiane: 14.05. La simulazione non ha toccato così gli orari delle linee delle corriere regionali, dei bus locali, dei treni regionali.

La soluzione del doppio turno è l’unica possibile visto che non è realistico pensare di ottenere nuove strutture-classi, anche in forma di container, in sole 8 settimane.

GLI STUDENTI SANIFICANO IL LORO BANCO: “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”

Dalle 10.30 alle 11.00, nello tempo tra primo e secondo turno, i collaboratori scolastici ( i “bidelli”) sanificano i bagni e le maniglie delle porte. I banchi vengono sanificati dallo studente che lascia il suo posto, pulito e secondo norma igienica, per il suo compagno del corso successivo. Avrà in dotazione uno spray. L’attività, utile alla crescita etica dell’allievo, potrebbe esser riconosciuta parte integrante del corso di “Educazione alla Salute – Educazione Civica” o di quello di “Cittadinanza e Costituzione”.

IL MONTE ORARIO DI LAVORO DEI DOCENTI È RISPETTATO AL 80% 

Con l’orario ridotto si è calcolato che ogni docente è in debito di 4 ore a settimana verso la classe. Di queste ore, eventualmente, se ne può recuperare 1 ora a settimana per materia in situazione di Dad, che moltiplicate per una media di 10 materie, già sarebbero 2 ore al giorno di Dad pomeridiana. Ma sarebbero troppe. Al massino si possono inserire 4 ore a settimana solo per le materie di indirizzo. Oppure si può ipotizzare un rientro-recupero, un sabato ogni tre, sempre per le materie di indirizzo. Le altre ore, che il docente deve all’amministrazione, possono essere utilizzate per le coperture delle improvvise, brevi, assenze dei colleghi (cosa che si fa normalmente), per non perdere una delle quattro ore.

IMPOSSIBILE REPLICARE L’ORARIO COMPLETO IN UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA 

Non è possibile, in una situazione di emergenza, replicare l’intero orario, come troppo ottimisticamente recitano attualmente le “Linee Guida”, ossia erogare le circa 900 ore annuali. Si chiede, cortesemente, al ministro Azzolina, di rivedere l’obbligatorietà delle 900 ore. Non appare consigliabile caricare i ragazzi di ulteriori ore di lavoro a domicilio, in Dad, dopo il disagio della mattina del doppio turno. Essi hanno diritto di praticare lo sport, coltivare la musica, godere del tempo libero, oltre a impegnare le ore pomeridiane e serali per “i compiti”.

Si tratta, dunque, di adottare un orario d’emergenza, temporaneo, suggerito dal buon senso e dalle situazioni locali (collegamento bus, corriere, treni, tempi delle famiglie, ecc.). Per tale ragione ogni Istituto, tramite i propri organi collegiali, insieme alle rappresentanze sindacali, sentiti i Comuni, le Provincie, le Città Metropolitane, la Regione, i servizi pubblici, dovrà proporre una soluzione adatta alle situazioni locali che si vanno configurando. Grazie al Covid-19 ci viene offerta l’occasione di rivedere il concetto di autonomia scolastica in base alle concrete realtà del territorio, inserendo forme di flessibilità negli orari e nei piani di studio.



×

Iscriviti alla newsletter