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Perché Di Battista corteggia Conte (e si allinea con Di Maio)

Il risultato portato a casa dal presidente del Consiglio in Europa è “eccellente”, anche se questo è solo il primo tempo della partita. Con Conte “abbiamo un buon rapporto”, “gli ho fatto i complimenti sul tema Autostrade” e ancora la convinzione che il premier dovrebbe iscriversi al Movimento 5 Stelle. Sono le ultime avances, in ordine di tempo, indirizzate a Giuseppe Conte da Alessandro Di Battista, che sembrano far quadrare quel cerchio pentastellato attorno al premier e alla fiducia che sta accumulando tra i cittadini.

“Il M5S è forte quando si compatta su grandi battaglie. E a Conte serve un Movimento forte”, prosegue di Battista sul Fatto Quotidiano questa mattina, confermando quanto già da giorni ricostruiscono i retroscena che cercano di sciogliere il nodo del futuro del Movimento 5 Stelle. C’è l’asse Di Maio-Casaleggio contro quello Di Battista-Grillo, ma il caos è talmente grande che passa un giorno e tutto si ribalta, assi compresi: le alleanze interne si spostano su direzioni diverse, come di Maio-Grillo e Di Battista-Casaleggio. Eppure il filo conduttore è uno: portare il premier Giuseppe Conte sempre più vicino al Movimento 5 Stelle, tanto vicino che sia Di Battista che lo stesso Di Maio lo invitano a iscriversi al Movimento.

“Sarei molto felice se scegliesse di iscriversi al Movimento”, aveva detto ieri il ministro degli Esteri rispondendo a chi gli chiedeva se vedesse Conte come nuovo capo politico M5S, rimandando però la risposta alla domanda proprio al premier: starà a lui decidere cosa fare. “Lo avevo auspicato anche io settimane fa”, aggiunge oggi di Battista, sottolineando l’invito.

“Conte non ha nessun interesse a guidare il Movimento 5 Stelle”, diceva ieri il prof. Aldo Giannuli su Formiche.net, ma ha un altro obiettivo: guidare la futura – possibile, e in costruzione – coalizione Pd-M5S come candidato presidente del Consiglio delle prossime elezioni politiche. Se queste fossero davvero le intenzioni del premier, quello di Di Maio e Di Battista attorno a Conte potrebbe sembrare più un accerchiamento che una quadratura del cerchio.

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