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Il governo c’è e va avanti. Fassino spegne le velleità (anche di Pd e M5S)

Meno trame e più governo. L’ex Guardasigilli ed esponente del Partito democratico Piero Fassino non ha dubbi: il richiamo del segretario del Pd è chiaro e diretto. Ovvero smetterla di discutere su governi futuribili (“che non ci sono”) e accelerare un’azione concreta che dia un segno ai cittadini. Per questa ragione ricorda che mai come questa volta il governo ha azionato una serie di leve su dossier atavici, oltre che per l’emergenza sanitaria. E invita i partner grillini a evitare una testimonianza certamente “perdente” alle regionali che spianerebbe la strada alla vittoria del centrodestra.

Nicola Zingaretti non ha alcuna intenzione di entrare nel governo e dal buen ritiro di Oriolo dice: “Lo avevo detto che andavano sciolti i nodi. Sembra che tutti aspettino il semestre bianco, vedo più trame che governo”. Ha ragione?

L’Italia è l’unico Paese nel quale, all’indomani della formazione di un governo, si inizia a discutere già di quello successivo: credo dovremmo liberarci da questa nevrosi. Questo ha voluto dire Zingaretti. Gli italiani chiedono alla politica risposte, soprattutto dopo la tragedia pandemica, e la politica ha il dovere di darne di tempestive, concrete e capaci per restituire alle persone e alle imprese le certezze di lavoro, di reddito, di vita che il Covid ha messo in discussione. A questo si deve dedicare la maggioranza, sostenendo il governo nelle scelte che si devono compiere.

E circa le accuse di immobilismo?

A dispetto di tutto ciò che si scrive o si sussurra, in questi mesi il governo ha assunto decisioni di dimensioni finanziarie superiori a tutto quello che per anni si è deciso. Abbiamo varato una manovra economica da oltre 80 miliardi, che fa da leva ad una mobilitazione di risorse pubbliche e private ancora più grandi. Abbiamo messo in campo progetti di riforma, come quello sulla semplificazione burocratica, invocati da anni: il governo c’è, è sostenuto da una maggioranza in Parlamento e non mi pare che vi siano alternative. Quindi il dovere di tutti è lavorare quotidianamente per soddisfare le esigenze dei cittadini, smettendola di discutere su governi futuribili che non ci sono e invece accelerare un’azione concreta che dia fiducia ai cittadini.

Alitalia, Autostrade, Ilva, semplificazioni: come trovare la quadra su questi dossier?

Sono dossier obiettivamente complessi. È francamente ingiusto pensare di poter imputare i ritardi a questo o a quel ministro, perché non ci sono bacchette magiche. Alitalia soffre di una crisi da più di vent’anni. Le ipotesi di privatizzazione non hanno sortito effetto. Il governo ha deciso di ricapitalizzarla affidandola a uomini esperti come l’ing. Caio. Lavoriamo per fare in modo che questa scelta abbia successo. Sull’Ilva il governo si è impegnato a chiedere al privato che ha vinto il bando di gara di onorarlo, adempiendo agli impegni assunti. Qualora non fosse così è chiaro che bisognerà assumere altri provvedimenti. L’unica cosa da escludere è che si possa chiudere il più grande stabilimento siderurgico europeo da cui dipende la vita di una città intera.

Sul ponte Morandi?

Mi pare che il problema sia di natura legale: se sia giuridicamente legittima la revoca e a quali condizioni. È un passaggio affidato alle leggi e al confronto tra i rappresentanti legali delle parti.

L’apertura a Berlusconi che non è più un tabù, come dice Romano Prodi, può rappresentare un’opzione sul tavolo o è una via del tutto impraticabile?

Con quelle parole Prodi ha voluto sottolineare la necessità di distinguere nel centrodestra tra posizioni diverse, che sarebbe un errore ignorare. L’atteggiamento di Forza Italia sull’Europa e‘ molto diverso rispetto alle posizioni antieuropee di FdI e Lega: nei mesi di emergenza sanitaria, Berlusconi ha sempre sostenuto la necessità che l’Italia utilizzasse le risorse europee, concordando con Bruxelles le proprie politiche. Salvini e Meloni, invece, hanno condotto una campagna di demonizzazione dell’Ue agli antipodi della tesi di FI. Quindi è del tutto corretto che, nella dialettica politica, si distinguano i soggetti del fronte avversario, cogliendo spazi di collaborazione.

Quindi Berlusconi non sarà stampella della maggioranza?

Oggi una maggioranza c’è, ma non si chiude al confronto con chi nell’opposizione sostiene cose utili al Paese, come sul MES. E se ci sono spazi di convergenza e di collaborazione è giusto percorrerli.

La Lega che si appresta ad entrare in Bottege Oscure la colpisce?

Si sta facendo un po’ di fantapolitica su una cosa molto più banale: la Lega non va nel palazzo che ospitò per più di 40 anni il Pci, ma in un anonimo edificio della stessa via Non vedo nessun particolare significato politico in questo.

Pd e M5S non hanno votato in commissione giustizia al Senato il dl per istituire una giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari. Che ne pensa?

Peso che le vittime degli errori giudiziari debbano essere soprattutto risarcite. Una giornata non rappresenta la giusta compensazione, anche perché ogni singolo errore giudiziario ha un proprio profilo ed è difficile accomunarlo ad altre fattispecie.

Un errore per Pd e M5S non avere candidati comuni alle regionali?

Sì, per una ragione semplicissima: il M5S con un proprio candidato da solo non sarà in grado di vincere in alcuna regione. Tutti i sondaggi e le previsioni dicono che un candidato solitario di 5Stelle in tutte le regioni non andrà oltre il terzo posto. Pongo questa domanda agli amici grillini: è più importante un atto di testimonianza, perdente, che ha come conseguenza agevolare la vittoria del centrodestra, oppure una convergenza tra M5S e Pd per dare alle regioni presidenti e giunte autorevoli e capaci? Quest’ultima mi sembrerebbe la scelta politica più giusta.

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