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Effetto Covid, la crisi non ferma Leonardo (che si schiera a supporto della filiera)

Nonostante “condizioni di mercato estreme”, reggono ricavi e ordini, soprattutto grazie al settore militare. Per il futuro, si punta ad aumentare la resilienza del business, mantenendo “piena fiducia nei fondamentali del Gruppo”. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dai dati dei primi sei mesi del 2020 per Leonardo, approvati oggi dal consiglio d’amministrazione presieduto da Luciano Carta. Per la One Company guidata da Alessandro Profumo, restano i timori per il mercato civile (Atr in primis), in un contesto globale su cui si è già abbattuta la tempesta da Covid-19. Proprio per questo, il Gruppo ha annunciato oggi la sottoscrizione di alcuni protocolli di intesa con banche e istituti di credito per favorire l’accesso al credito ai proprio fornitori, tra cui circa tremila Pmi.

LE PAROLE DI PROFUMO

“Voglio ringraziare tutte le persone di Leonardo per l’impegno dimostrato e gli sforzi fatti durante questo periodo difficile. Abbiamo risposto prontamente e con forza alla tragedia del Covid-19 e al nuovo scenario dimostrando che Leonardo ha solide basi su cui fare leva per il futuro”, ha detto l’ad Profumo commentando i dati. “Positivi i primi effetti delle azioni di mitigazione e dei piani di recupero – ha aggiunto il manager – la solida risposta e la resilienza del business supportano la fiducia nella nuova Guidance 2020”. D’altra parte, “nonostante le sfide della pandemia, i fondamentali di medio-lungo periodo del nostro business rimangono invariati e restiamo fiduciosi e concentrati sull’esecuzione del nostro Piano industriale volto alla creazione di valore per tutti i nostri stakeholder”.

GLI EFFETTI DEL COVID

Sebbene l’impatto del coronavirus si sia fatto sentire nel mondo dell’industria aerospaziale (anche i colossi come Boeing e Airbus soffrono), Leonardo sembra aver dimostrato una particolare resilienza alle avversità pandemiche, confermando molti dati finanziari sui livelli della prima semestrale 2019. Merito soprattutto dell’avanzamento del programma Eurofighter e di Leonardo DRS, la controllata americana del Gruppo. Difatti, spiega l’azienda, “il settore governativo-militare è stato il comparto che più di tutti ha permesso il raggiungimento di questo obiettivo, soprattutto a fronte della flessione della domanda nel settore civile”. E così, seppur appesantito dalle dinamiche prodotte dalla pandemia (tra rallentamenti delle attività produttive, minori avanzamenti dei programmi di sviluppo, calo della domanda civile ed effetti sulla supply chain) il bilancio semestrale lascia intravedere i primi segnali di stabilizzazione del panorama economico.

I DATI FINANZIARI

Nel primo semestre del 2020, Leonardo ha registrato ordini per un valore di 6,1 miliardi di euro, sostanzialmente in equilibrio con l’anno precedente: l’incremento della componente elicotterista (48%) ha compensato le perdite in altri settori. Pesa in positivo, tra gli altri, la maxi commessa assegnata a Leonardo dalla US Navy per 130 elicotteri d’addestramento. Il portafoglio ordini è arrivato dunque a sfiorare 36 miliardi, pari a una copertura di lavoro di due anni e mezzo. Per quanto riguarda i ricavi, i 5,9 miliardi sono in linea con la semestrale 2019, con una flessione per gli elicotteri bilanciata dal programma Eurofighter e da DRS. Tra l’altro, la prima trimestrale 2020 aveva segnato un -5% nei ricavi. Il risultato netto si attesta a 60 milioni di euro, mentre il flusso di cassa operativo risulta negativo di quasi 1,9 miliardi (erano poco più di 1 lo scorso anno). Qui, oltre al solito trend che vede un recupero nella seconda parte dell’anno, ha impattato il Covid andando a incidere sulle disponibilità di cassa. In questo modo, l’indebitamento netto del Gruppo è salito dai 2,8 miliardi dello scorso anno a 5 miliardi. Oltre alla pandemia, pesano l’acquisizione di Kopter in campo elicotteristico, l’aumento della partecipazione in Avio in quello spaziale e il pagamento dei dividendi.

LA GUIDANCE 2020

Per il futuro, si segnala che “il calo della domanda nel mercato civile, attesa perdurare ben oltre la fine d’anno, comporta una flessione dei nuovi ordinativi, dei ricavi e dei margini”. I limitati spostamenti incideranno sulla parte commerciale, posticipando la conclusione di alcune trattative e operazioni. E così, alla luce delle dinamiche pandemiche e dei risultati del primo semestre, Leonardo stima per il 2020: ordini tra 12,5 e 13,5 miliardi di euro, con un ridimensionamento della domanda civile e un sostanziale incremento degli ordinativi governativi-militari, soprattutto domestici; ricavi, sostanzialmente in linea con l’anno precedente e in previsione di un accelerazione delle attività nel secondo semestre, tra i 13,2 e i 14 miliardi.

IL SUPPORTO AI FORNITORI

Per tutto questo, Leonardo offre nuovo supporto alla catena di fornitura. Il Gruppo ha annunciato oggi la sottoscrizione con banche e istituti finanziari che già supportano la supply chain di alcuni protocolli di intesa che, “attraverso la valorizzazione della filiera, possano consentire di preservare l’accesso al credito dei fornitori italiani small-mid size del comparto”. Si punta a fornire adeguate fonti di liquidità a una filiera che conta in Italia circa tremila Pmi distribuite su tutto il territorio nazionale. Partner dell’iniziativa, tra gli altri, Bnl, Cdp e Sace, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Crédit Agricole e UBI Banca. Già due anni fa, Leonardo lanciava Leap2020, programma per migliorare efficienza e sostenibilità della catena di fornitura individuando “partner per la crescita” così da “dare vita a un ecosistema industriale più innovativo, integrato e resiliente“.

IL FOCUS SULL’INNOVAZIONE

Resta infine forte il focus sull’innovazione. L’Italia sarà tra i primi Paesi in Europa a dotarsi di un supercomputer quantistico. La macchina sarà installata a Genova, in una delle sei sedi italiane dei nuovi Leonardo Labs (con partner tecnologico Atos, annunciata a metà luglio), e andrà a rafforzare le capacità della company nei big data, nei sistemi autonomi e intelligenti. “L’emergenza ha accelerato il bisogno di trasformazione digitale”, ha detto a Formiche.net Giuseppe Di Franco, ceo di Atos Italia. “Questo progetto contribuirà in maniera significativa al posizionamento dell’Italia fra le prime cinque nazioni al mondo per capacità di calcolo nei settori della ricerca pubblica e industriale” ha detto Profumo. Da ieri, piazza Monte Grappa ha inoltre un’arma in più per difendere le reti dal rischio cyber: la Falcon. Si tratta di una piattaforma per bloccare le intrusioni informatiche creata da CrowdStrike, azienda leader nel settore della cyber security con la quale Leonardo ha siglato una partnership. Con questa tecnologia, si vuole offrire al mercato un portafoglio di soluzioni in grado di gestire la risposta alla minaccia informatica in tutte le fasi: identificazione, protezione, risposta e remediation.


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