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Il Parlamento è la vera task force di Conte. Di Sarno (M5S) spiega perché

Giuseppe Conte iscritto al Movimento 5 Stelle? “Bisognerebbe chiederlo al presidente del Consiglio”, ma con tutto quello che c’è da fare ora sembra difficile. Parola di Gianfranco Di Sarno, deputato del Movimento 5 Stelle, componente della commissione Giustizia, raggiunto al telefono da Formiche.net. È una scelta personale su cui è inutile speculare, dice, ma, se dovesse iscriversi, Conte potrebbe dare un importante contributo. E sul ruolo del Parlamento nella gestione dei fondi europei spiega: “Può e deve avere un ruolo su come trovare la quadra” .

Conte è tornato vincitore da Bruxelles, ma ieri il presidente della Camera Fico ha frenato il premier dicendo: la task force è il Parlamento. È ora che le aule tornino centrali?

Il Parlamento chiaramente non può essere esautorato della sua funzione e dovrà dire la sua su come dovranno essere allocate le risorse che il presidente Conte, con un grande risultato, è riuscito ad ottenere in Europa. Oggi c’è un apposito comitato istituito da Mario Monti composto dal presidente del Consiglio, dal ministro degli Affari europei Amendola e dal ministero degli Affari esteri, però ovviamente un comitato così ristretto non può assolutamente decidere come allocare interamente le risorse. Il Parlamento può e deve avere un ruolo su come trovare la quadra. Non dimentichiamoci che è una sentinella della gente, dei territori. È importante, quindi, che venga ascoltato.

Alcune ricostruzioni giornalistiche dicono che Fico, Di Battista e Di Maio si alleano contro Conte. È davvero così?

Non mi risulta che il Movimento 5 Stelle si lamenti di un eccessivo protagonismo del presidente del Consiglio, anzi. Il Movimento 5 Stelle come gruppo parlamentare, ma penso che valga per tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, in un momento così delicato per il Paese si è stretto attorno al premier, ognuno ovviamente nel rispetto dei propri ruoli.

In che senso?

Chiaramente la maggioranza fa la sua parte, ma è importante che anche l’opposizione faccia critica costruttiva. Tutti i suggerimenti costruttivi possono essere un valido supporto che può sollecitare il presidente del Consiglio nell’esercizio del suo mandato.

Oggi Manlio Di Stefano ha ribadito quanto già detto gli scorsi giorni da Di Battista e Di Maio: vedrebbero con favore se Conte si iscrivesse al Movimento. Lo vedrebbe come leader dei 5 Stelle?

Questo bisognerebbe chiederlo innanzitutto al presidente Conte, sono delle scelte delicate e molto personali. Certamente lui in questi giorni è molto impegnato a gestire il nostro Paese e a condurlo fuori da una crisi che, ricordiamoci, entrerà nel vivo in autunno, con una recessione molto forte, dati drammatici sull’occupazione, quindi diciamo che la situazione è più che delicata. Le scelte politiche, poi, sono personali, certamente nel Movimento 5 Stelle Conte darebbe un valido contributo se scegliesse di farne parte.

Un Movimento che è cambiato molto in questi anni…

Sì, il Movimento 5 Stelle in questi anni è maturato molto, anche grazie a quegli errori, lo dico con onestà intellettuale, che non si può dire non siano stati commessi, assieme a tante cose positive. Mi fa piacere ricordare che tra le cose positive fatte da M5S c’è anche l’aver selezionato, prima delle elezioni del 2018, la figura di Giuseppe Conte come ministro della squadra di un possibile governo del Movimento 5 Stelle. Il ruolo era quello di ministro della Pubblica amministrazione ed era stato scelto da Luigi Di Maio, poi la storia la conosciamo tutti…

Gli Stati Generali del Movimento potrebbero essere rimandati di nuovo. C’è da sciogliere il nodo del capo politico. Una segreteria politica al posto del singolo leader è una possibilità?

Innanzitutto oggi c’è un capo politico, che è Vito Crimi, che svolge un compito non facile come reggente che comprende anche quello di guidare il processo di evoluzione del Movimento 5 Stelle. Come ho detto prima, M5S è cambiato molto, è cresciuto e maturato anche sugli errori. Per quanto riguarda la futura governance non spetta a me decidere quale potrebbe essere quella più giusta. Certamente la presenza al suo interno di più anime e sensibilità, una peculiarità del Movimento, potrebbe portare a prevedere una collegialità nelle scelte decisionali.

In questa possibilità entra anche la piattaforma Rousseau, un’altra delle peculiarità dei Cinque Stelle. Come si inserirà nella governance di questo nuovo Movimento?

Rousseau è una piattaforma di supporto alla realizzazione di idee e progetti molto importante, nonché di condivisione. Certamente si dovrà evolvere così come si sta evolvendo il Movimento 5 Stelle. Continuerà quindi a svolgere un ruolo di supporto, ma che si evolverà parallelamente a quello del Movimento.

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