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Guerra nello Spazio. La Russia testa un’arma anti-satellite in orbita

Lo Space Directorate inglese ha denunciato su Twitter un test russo su quella che sembra essere un’arma spaziale. Il vice-maresciallo dell’aria Harvey Smyth, capo del direttorato del ministero della Difesa, ha parlato del lancio da parte di un satellite russo di qualcosa di “simile a un’arma” – il termine usato è “projectile” che nel linguaggio militare anglosassone è usato per indicare un oggetto d’attacco non meglio identificato. Contemporaneamente una dichiarazione simile è stata diffusa dallo Space Command americano, che per la prima volta nella storia ha accusato la Russia di usare lo spazio, territorio pacifico, per test su componenti offensive. Tutto sarebbe avvenuto il 15 luglio.

“Azioni di questo tipo minacciano l’uso pacifico dello Spazio e rischiano di produrre detriti che potrebbero costituire una minaccia per i satelliti e i sistemi spaziali da cui dipende il mondo. Chiediamo alla Russia di evitare ulteriori test di questo tipo”, dice il Regno Unito (nota: il test non è stato distruttivo, per cui per questa volta i detriti non ci sono stati, ma il rischio è evidente). In precedenza c’erano già state accuse contro Mosca per aver testato missili anti-satellite, ma questa è la prima volta che riguarda un’arma in orbita. Il proiettile spaziale secondo gli americani sarebbe stato lanciato dallo stesso satellite, il COSMOS2543, contro cui c’erano già state denunce su più che fondati sospetti di una sua funzione offensiva – informazioni evidentemente frutto di analisi di intelligence.

Sull’importanza dei satelliti (dalle comunicazioni agli spostamenti globali, fino alle varie tipologie di monitoraggio e misurazione) sembra quasi inutile passare. Lo Spazio è un territorio da cui molto di quello che c’è sulla Terra dipende. Ma anche per questo la competizione strategica che si muove dietro agli oggetti orbitanti sta diventando sempre più spinta. Uno scenario che rende chiara la possibilità del confronto armato. A fine mese, funzionari di Mosca e Washington avrebbero dovuto incontrarsi per parlare di sicurezza spaziale. Oggi Christopher Ford, che al dipartimento di Stato di Washington svolge le funzioni di sottosegretario con delega al controllo degli armamenti internazionali, ha dichiarato che quanto accaduto mette in evidenza “l’ipocrisia” russa riguardo al controllo delle armi nello Spazio: “Mosca mira a limitare le capacità degli Stati Uniti senza avere chiaramente l’intenzione di fermare il proprio programma” offensivo.



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