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Caro Salvini, è ora di cambiare strategia. I consigli di Becchi

Salvini per un attimo ha rubato la scena a Conte. Difficile non ammettere che mandare al processo lui quando le decisioni erano del governo sia stato un errore. Ormai tutto ciò dimostra che il governo che abbiamo è un governo del Pd, che nelle nuove nomine di commissione l’ha fatta da padrone. Renzi ha strappato quello che voleva e ha pagato pegno.

Come che sia, ora Salvini può giocarsi il ruolo della vittima e può farlo in un contesto che con il prolungamento dello stato di emergenza segna una emergenza democratica nel Paese. Ma per ergersi a difensore della democrazia deve togliersi di dosso l’immagine del truce e presentarsi come il difensore delle libertà costituzionali che sono state violate nel nostro Paese.

Nessuno può contestare che uno stato di emergenza in assenza di emergenza sia un abuso, per questo ora Salvini dovrebbe presentarsi come il difensore delle libertà garantite dalla Costituzione, proprio quando sono messe in discussione.

In tutta questa gestione dell’emergenza a parte Vittorio Sgarbi pochi altri hanno insistito sul tema delle libertà violate. Ecco, io penso che ora toccherebbe a Salvini insistere su questo.

Insomma, mutare immagine, essere propositivo, fare proposte economiche intelligenti e mettere in evidenza la china scivolosa in cui sta cadendo il Paese proprio in un momento in cui ci sono elezioni in diverse regioni e un referendum nazionale.

Senza un cambio di passo Salvini rischia di rimanere prigioniero della sua ombra.

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