Ritengo che mai come adesso la Regione Piemonte debba cercare un’intesa sempre più forte con il sistema americano. Occorre infatti un lavoro di preparazione del territorio fatto da chi ha esperienza, ma senza tralasciare nessuno. Fare squadra è fondamentale!
Le recenti tensioni politiche che hanno caratterizzato i rapporti transatlantici per anni non sembrano infatti aver avuto un impatto significativo sulle relazioni economiche tra le due sponde dell’Atlantico, che al contrario hanno registrato una costante crescita, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le attività delle imprese multinazionali.
In termini assoluti, il volume delle relazioni economiche tra Usa ed Ue è ancora importante se rapportato con i volumi che l’uno e l’altra intrattengono con la Cina.
Negli ultimi anni i contrasti su varie questioni riguardanti il commercio bilaterale hanno manifestato una tendenza a una maggiore litigiosità nel settore commerciale.
Inoltre, sia gli Usa che vari Stati europei hanno cercato di impedire l’acquisizione di società nazionali da parte di aziende estere, ma il bilancio non è negativo, almeno dal punto di vista transatlantico: in Europa si ha avuto nonostante tutto un numero crescente di acquisizioni, per la maggior parte avvenute senza interferenze governative, mentre negli Stati Uniti le resistenze alle acquisizioni hanno principalmente riguardato non imprese europee, ma cinesi.
Di seguito i numeri 2018-2019-2020.
L’economia transatlantica nel 2018 e nel 2019 ha chiaramente spinto l’Italia su valori più che positivi grazie a tutto il comparto del food & beverage che ne ha trainato l’andamento.
Dalla tabella allegata vi è un enorme incremento nel periodo 2003-2018, incremento tale da rendere l’Italia uno dei migliori partner con il Paese Americano.
FDI
Italia (2018) verso Usa: +6,7% sul 2017; +350,1% nel periodo 2003-2018
Usa (2018) verso Italia: +25,3% sul 2017; +66,6% nel periodo 2003-2018
Export
Italia (2019) verso Usa: +4,4% sul 2018; +124,9% nel periodo 2003-2019
Usa (2019) verso Italia: +4,4% sul 2018; +125,3% nel periodo 2003-2019
Export nei primi 4 mesi del 2020:
Italia verso Usa: $16,3bn (-12,3% rispetto allo stesso periodo del 2019)
Usa verso Italia: $7,0bn (-8,8% rispetto allo stesso periodo del 2019)
È evidente che l’export nei mesi del Covid ha subito una decisa frenata anche se la capacità di reazione del continente americano ha fatto sì che tale frenata si stia man mano portando sui valori ante-covid prima del previsto.
Un primo segnale di ripresa dell’economia Usa si è vista con il dato sui nuovi posti di lavoro del mese di maggio: 2,5 milioni di posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione sceso dal 14,7% al 13,3%.
Quest’ultimo sta continuando a migliorare anche nel mese di giugno, mese in cui è prevista ancora una ripresa sostanziale dell’occupazione.
Diventa invece di particolare importanza cosa hanno fatto gli Stati Uniti nei confronti dell’Italia.
Nel contesto Covid-19 gli Stati Uniti si sono distinti in numerose iniziative verso il nostro Paese.
In un momento di grande e inaspettata difficoltà gli Stati Uniti si sono dimostrati, ancora una volta, i nostri più grandi alleati.
AmCham Italy, in accordo con la Missione Diplomatica Usa in Italia e la Missione Diplomatica Italiana negli Stati Uniti, fin dall’inizio della pandemia che ha particolarmente colpito il nostro Paese, ha avviato un progetto di mappatura delle generose donazioni, sia economiche che “in-kind”, effettuate dalle Corporation americane presenti in Italia. Una straordinaria solidarietà espressa attraverso i quasi 50 milioni di euro donati fino ad oggi
Con Corporate Aid Tracker abbiamo effettivamente potuto tracciare tutti gli aiuti arrivati.
Le donazioni sono andate alla Protezione Civile, Croce Rossa Italiana, e Ospedali nelle Regioni più colpite.
Tra le aziende che si sono distinte ne posso citare alcune quali Amazon, Coca Cola, Eli Lilly, Gilead, Ibm, McDonald’s, Merck MSD, Pfizer , Walgreens Boots Alliance, Mail Boxes Etc., Bank of America, BlackRock, Citibank, Hpe, Microsoft.
Con l’acronimo Usaid si è voluto aiutare il nostro Paese per la riconversione e nessun altro Paese ha beneficiato di un programma simile.
Ora ci aspettano gli investimenti in ricerca sul vaccino, le riconversioni industriali, i presidi contro il Covid-19 e finanziamenti in progetti sviluppo.
Solo così facendo riusciremo ad attrarre gli investimenti sul nostro territorio, è un augurio che mi faccio e che penso sia nel cuore di ognuno di noi.