Esempio di leadership, intelligenza, lungimiranza, senso delle istituzioni. Non sono semplici elogi quelli che arrivano da parte degli osservatori (giornalisti e non) nei confronti di Mario Draghi, ex governatore della Bce che oggi ha partecipato all’evento di apertura del Meeting di Rimini. Un discorso di ampio respiro, partito dalle difficoltà create dalla pandemia per arrivare lontano, a un futuro tutto da scrivere che non può non pensare ai giovani. E, a sorpresa, ad ascoltarlo era presente il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Una foto scattata dal giornalista Dario Di Vico, quella al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che ha voluto presenziare all’intervento dell’ex governatore della Bce, pur senza rilasciare dichiarazioni alla stampa o sui social. Ma di commenti positivi (nei confronti di Draghi) e un po’ canzonatori (nei confronti della classe politica italiana) è pieno il social network cinguettante, Twitter.
A sorpresa tra i presenti al meeting di Rimini per ascoltare Draghi c’è il presidente della Confindustria Carlo Bonomi pic.twitter.com/AW0N2wree9
— dario di vico (@dariodivico) August 18, 2020
“Monumentale discorso di Mario Draghi. D’altronde aveva già fatto una buona impressione anche a Di Maio”, ha scritto il giornalista del Foglio David Allegranti, ricordando le parole del ministro degli Esteri dopo l’incontro con Mario Draghi avvenuto a fine giugno del 2020. E così Antonio Funiciello, sottolinea invece come il discorso di Draghi sia la parte migliore della convention dei democratici americani iniziata proprio oggi: “Il discorso di gran lunga migliore della #DemConvention l’ha fatto Mario Draghi”, ha scritto su Twitter. Una battuta o un consiglio ai dem d’oltreoceano.
“Il discorso di Mario Draghi al Meeting Rimini: un distillato di visione, competenza, senso delle istituzioni (e leadership)”, ha scritto Massimiliano Panarari, da sempre attento osservatore della realtà italiana, ma non solo. Insomma, si riconosce a Draghi una capacità di visione di cui, sottolineano in tanti, la classe politica italiana è in questo momento carente.
“Oggi le mie speranze per l’Italia si sono rianimate grazie alle parole di due persone #MarioDraghi al meeting di Rimini e #MartaCartabia in Trentino (lectio su De Gasperi anticipata dal @Corriere)”, ha scritto Claudio Petruccioli, seguito da un Oscar Giannino che non manca di lanciare una stoccata: “Non m’interessa se applaudono Draghi. L’unica cosa che conta è che politici ITA finora hanno fatto l’opposto di quanto ha detto lui: conoscenza, coraggio, umiltà, basta furti ai giovani, basta maxidebito per concedere sussidi mance e nazionalizzare, invece di investire e crescere”.
“Fare discorsi è una cosa, governare un’altra”, ha sottolineato invece il giornalista e saggista Paolo Madron. “E Draghi è troppo intelligente per cadere nella trappola di un sistema che di fatto non consente di governare se non per voltafaccia e compromessi al ribasso”. La stoccata finale, però, alla classe politica tutta (ma soprattutto a chi invoca un’ingresso in politica di Draghi) arriva dal democristiano Gianfranco Rotondi: “I colleghi che invocano Draghi come rimedio alla crisi della politica sono come i medici che esortano il paziente a rivolgersi a padre Pio”. A lavoro, insomma.