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Ecco cosa è successo tra Italia e Russia nei cieli sul Mar Nero

Il 21 settembre del 2017 la Marina Militare italiana ha tenuto a Sigonella, base strategica siciliana in mezzo al Mediterraneo, la cerimonia di saluto al Breguet “Atlantic” P1150. La manifestazione è un classico del protocollo delle Forze armate (tant’è che vi avevano partecipato i massimi quadri militari) e serve per marcare un passaggio di consegne tra un assetto operativo a un altro. Nel caso, lo storico pattugliatore Atlantic lasciava spazio al più moderno P-72/A, gioiello tecnologico di Leonardo velivoli.

Il flashback è utile per contestualizzare una domanda dal significato tutt’altro che scontato. Perché il Centro di controllo della difesa nazionale del ministero della Difesa di Mosca ha dichiaro oggi con una nota ufficiale che un Sukhoi Su-27 avrebbe intercettato sul Mar Nero un Atlantic della Marina se sono tre anni che quel velivolo non è più in uso? Cosa c’è dietro: errore o qualche genere di dolo e dunque di messaggio?

Stiamo alle dichiarazioni, Mosca dice: “Per identificare l’obiettivo, un caccia Su-27M delle forze di difesa aeree del Distretto militare meridionale è decollato e si è avvicinato ad una distanza di sicurezza, identificandolo come un aereo di pattugliamento Atlantic della Marina militare italiana”. Da Roma, lo Stato maggiore della Difesa spiega che “nessun assetto della Marina Militare attualmente opera nel Mar Nero e la tipologia di velivolo, P-1150 Atlantic, riportato nelle agenzie non è in dotazione alle Forze Armate italiane da diversi anni“ (tre per l’esattezza, come raccontato in apertura).

“Per identificare l’obiettivo, un caccia Su-27M delle forze di difesa aeree del Distretto militare meridionale è decollato e si è avvicinato ad una distanza di sicurezza, identificandolo come un aereo di pattugliamento Atlantic della Marina militare italiana“, dice la nota di Mosca. E dunque, c’è stato un errore nel riconoscimento o la Difesa russa ha in mente altro? Tutto è possibile, se si considera che: primo, il Cremlino dà ordine di intercettazione continui sopra a quel bacino strategico in cui Mosca sente la propria sfera d’influenza a rischio per via della presenza di membri Nato come Bulgaria, Romania e Turchia, e amici dell’alleanza come Ucraina e Georgia, tra i Paesi rivieraschi; secondo, spesso anche le note ufficiali ministeriali russe contengono disinformazione.

In questi giorni gli apparati di difesa aerea russi nel quadrante sono piuttosto nervosi e si sono già lanciati a intercettare due velivoli americani nel giro di poche dozzine di ore. L’aereo intercettato oggi potrebbe essere francese, un pattugliatore della Marina Nationale, che ha in uso ancora gli “Atlantique-2”, i Br-1150, forse confondibili con il vecchio pattugliatore italiano. Ma allora, perché dopo diverse ore dalla precisazione dello Stato Maggiore la dichiarazione della Difesa del Cremlino non è stata modificata? C’entra qualcosa l’intercettazione il 3 luglio sopra i cieli dell’Islanda dagli F-35 italiani della Combined Air Operations Centre (Caoc) Nato? Allora non si era parlato da dove venisse il velivolo intercettato, ma visto l’interesse russo per l’Artico… E forse a Mosca hanno pensato a una forma di rappresaglia incurandosene di possibili incidenti diplomatici.

(Foto: Twitter, @ItalianNavy)

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