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Il Libano ha un nuovo premier. Ecco chi è Mustapha Adib

Proposto dagli ex primi ministri Saad Hariri e Tammam Salam, già capo di gabinetto dell’ex premier Nagib Mikati, Mustapha Adib ha ricevuto da poche ore l’approvazione dei principali gruppi politici del Paese, ovvero il tandem sciita formato da Hezbollah e Amal, il Movimento patriottico libero, il Partito Futuro e il Partito socialista progressista.

Il nuovo primo ministro libanese, 48 anni, ha studiato in Francia e ricoperto il ruolo di ambasciatore in Germania: conosce le lingue, modi da diplomatico, profilo basso. Incaricato oggi di formare il prossimo governo dopo consultazioni parlamentari vincolanti in cui ha ottenuto 90 voti su 120 deputati ancora in carica, ha davanti a sé il compito più arduo: far tornare la fiducia nelle istituzioni ai libanesi. Violentati dalla devastante esplosione al porto, goccia che ha fatto traboccare il vaso di mesi di indignazione e proteste, i cittadini del Libano chiedono un futuro.

Il sistema politico è stanco, saturato da collusioni e corruzioni, burocrazie e interessi. Ed è sull’onda di un contesto dove la tenuta sociale in allentamento riporta subito alla mente gli anni del conflitto civile, che il presidente Michel Aoun ha deciso l’incarico ad Adib. Se riuscirà a ricostruire quel patto sociale necessario per governare il paese dipende sia da lui che dalle volontà che le anime socio-politiche ed etnico-culturale libanesi hanno nel collaborare. La volontà che hanno nel rispondere alle richieste della popolazione.

Riportare il Libano “sulla strada giusta”, dice a proposito dell’obiettivo della sua azione politica: “Voglio dire ai libanesi che siamo destinati a superare il dolore e a rialzarci. Dobbiamo avere fede nel nostro Paese”, ha affermato; e ancora: “In queste difficili circostanze che il nostro Paese sta attraversando, non c’è tempo per discorsi, promesse e desideri, ma piuttosto è tempo di lavorare per amore della nostra nazione perché siamo molto preoccupati per tutti i libanesi”.

Il paese è sull’orlo del collasso. La crisi economica difficilmente sostenibile, la continuità col conflitto civile siriano (e con le problematiche create anche sul tema immigrazione), il coronavirus e il blocco generale. Elementi su cui Adib dovrà lavorare creando i presupposti affinché il Libano ottenga aiuti internazionali. Un dialogo avviato, vincolato alle riforme economiche e politiche che vengono richieste al Paese dei Cedri per essere uno stato più solido e affidabile.

Richieste che ancora più che gli organismi internazionali fanno parte delle istanze dei cittadini libanesi, e che ora vengono avanzate al quarantottenne nuovo primo ministro. Sposato con una donna francese, padre di cinque figli, a poche ore dalla nomina si trova già un appuntamento internazionale cruciale. A Beirut sta arrivando, per la seconda volta dopo l’esplosione al porto, il presidente francese Emmanuel Macron, che la scorsa settimana ha fatto arrivare alla presidenza libane – tramite l’ambasciatore locale – una lettera contenente una road map per le riforme. Una modernizzazione a cui potrebbe essere vincolato il futuro del Paese.



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