La madre di un oppositore politico, prelevata di forza da casa dalla polizia, senza spiegazioni. Succede nel Venezuela di Nicolas Maduro. A Lecheria, città dello Stato Anzoátegui nel Nord-Est del Paese, la madre di Armando Armas, 39 anni, avvocato, presidente della Commissione Esteri del Parlamento legittimo riconosciuto dal governo di Juan Guaidò, si è trovata di fronte al portone di casa un blindato del Conas (Comando nazionale anti-estorsione e sequestri), le forze speciali venezuelane.
Nidia Cuartin, giudice penale in pensione, magistrato della Corte suprema di Giustizia e del defunto Consiglio della magistratura, non ha avuto altre spiegazioni, salvo un generico invito “a dichiarare”. In mezzo alla strada, sei uomini mascherati, pesantemente armati.
Hago un llamado de #ALERTA en estos momentos.
Esbirros de la narcotirania están allanado la casa de mi madre en este preciso momento en #Lecheria #Anzoategui
Cualquiera cosa que le suceda a mi familia será responsabilidad de Maduro, Diosdado y secuaces.
— Armando Armas (@ArmandoArmas) August 29, 2020
Armas, tra i membri fondatori del partito “Voluntad popular” e tra i dieci deputati venezuelani eletti con il maggior numero di voti nel 2015, è tra le primissime file della resistenza contro il regime di Maduro. Braccio destro di Guaidò, coordina i rapporti internazionali del governo autoproclamato, a suo rischio e pericolo. Nel 2017 è sopravvissuto a un tentato omicidio durante un assalto all’Assemblea nazionale dei “Colectivos”, gruppi paramilitari affiliati al governo di Caracas. Pochi giorni fa era a Roma, insieme a Nathan Law, tra i leader del movimento democratico a Hong Kong, invitato da esponenti del Partito radicale e da una delegazione parlamentare. In Italia ha i parenti. E da qui sta assistendo in queste ore al sequestro in diretta di sua madre, senza saperne le motivazioni. “Qualsiasi cosa succeda alla mia famiglia sarà responsabilità di Maduro, Diosdado e seguaci”, ha scritto Armas su Twitter, subito rilanciato dal profilo del Parlamento di Guaidò. “Mia madre mi ha sempre insegnato ad essere corretto. Ad essere giusto, a servire la gente. La sua forza è quella di chi ha una fede incrollabile. Ci ha cresciuti così”. Ad Armas si unisce Guaidò: “La miserabile dittatura sequestra la madre del deputato Armando Armas nella sua brutalità e come parte del suo schema di persecuzione. Il suo obiettivo è generare terrore. Rimarremo fermi in qualsiasi momento, costruendo una via d’uscita per il Paese”.
La miserable dictadura secuestra a la madre del diputado @ArmandoArmas en su brutalidad y como parte de su esquema de persecución. Su objetivo es generar terror.
Nos mantendremos firmes en todo momento, construyendo una salida para el país. https://t.co/Hn11tpy3x6
— Juan Guaidó (@jguaido) August 29, 2020
Non si è fatta attendere la denuncia del segretario generale dell’Oas (Organizzazione per gli Stati americani) Luis Almagro, “la dittatura dovrà rispondere di questi crimini”.
Denunciamos que las fuerzas represivas del régimen de @NicolasMaduro están allanando la casa de la madre del Diputado de la @AsambleaVE @ArmandoArmas. La dictadura deberá responder por estos crímenes. #OEAconVzla https://t.co/LPZh2CCnV1
— Luis Almagro (@Almagro_OEA2015) August 29, 2020
Il Conas è stato creato dal ministro della Difesa venezuelano nel 2013 come forza di élite militare specializzata a combattere i crimini di estorsione e sequestro. Ma ben presto ha ampliato le sue funzioni. Nel 2015, il ministro Vladimir Padrino ha dichiarato che il compito del commando è fermare “le attività anti-sovversive”. In un rapporto del 2017 Human Rights Watch ha inserito il Conas in una lista di organizzazioni statali venezuelane accusate di violazione dei diritti umani e tortura, fra cui “shock elettrici, gravi percosse, privazione del sonno, abusi sessuali”.