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Raggi, Mes e Via della Seta. Tutte le incognite dell’alleanza Pd-M5S

A un mese dalle elezioni gli elettori del Pd non si sentono in gran forma. A ferragosto Beppe Grillo (e il 60 %dei grillini della piattaforma) hanno deliberato una alleanza politica organica con il Pd a tutti i livelli istituzionali. Naturalmente si sono ben guardati da dire alleanza per fare cosa. Il M5S non lo fa mai e anche questa volta non ha indicato nessun progetto per l’ Italia, a livello nazionale, europeo e internazionale.

L’unica certezza sembrerebbe il sì alla Raggi, il no al Mes e il proseguimento con Pechino della Via della Seta (o BRI che dir si voglia). Una parte minoritaria del Pd – per non parlare di LeU – dopo anni di corteggiamenti è contenta, ma buona parte del gruppo dirigente del Partito no. Anzi è arrabbiata con Nicola Zingaretti che per l’ ennesima volta si mostra incerto e indeciso.

In politica tutto è possibile, ma l’improvvisa proposta matrimoniale di Grillo turba l’umore di molti nel Pd al vertice e alla base. In pieno ferragosto sembrerebbe quasi fatta ad arte per mettere il Pd in imbarazzo.

Presentarsi alle elezioni come gli “alleati prediletti” dai grillini non crea né una identità né una immagine particolarmente attraente per il PD . Perché il partito non indica precise priorità ‘per gli oltre 200 miliardi di finanziamenti europei ottenuti grazie a Gualtieri e Gentiloni, ad Amendola e Sassoli.

È una occasione senza precedenti per affrontare di petto la questione meridionale che si trascina da 150 anni e che porta a fondo anche il nord. Cosa aspetta Zingaretti a presentare priorità chiare per il Sud agli italiani (infrastrutture, sicurezza, e sistema giudiziario e recupero delle coste) e approvarle con con ci sta.

Infine un aspetto apparentemente minore ma politicamente rilevante nei prossimi 30 giorni di campagna elettorale.
I cittadini si aspettano un sistema sanitario più robusto (sopratutto in alcune parti del paese). Il PD dovrebbe presentarsi tra un mese alle elezioni con questo obiettivo immediato e irrinunciabile ; avanti a tutta forza. Se ha il coraggio di rifiutare il Mes Beppe Grillo butti all’aria tutto e apra la crisi di Governo sulla sanità. Difficile la sua reazione: Grillo e” notoriamente volubile e imprevedibile.

Mentre Grillo in campagna elettorale se la prende con il Mes, Salvini si fa i selfie a 5 cm dei suoi fan senza mascherine dal PD agli elettori un messaggio chiaro: affrontare per davvero (non a parole e con qualche start up)
la questione meridionale. E con il pieno uso del Mes partendo da indicatori già molto buoni possiamo diventare in 5 anni il miglior sistema sanitario del mondo. Questi si chiamano messaggi chiari e rigetto del politichese.

Il leader Pd ne sarà capace?

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