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L’11 settembre visto da Palazzo Chigi. Il ricordo dell’amb. Castellaneta

A Palazzo Chigi la prima reazione fu la sorpresa. Nessuno all’epoca poteva immaginare un attacco simile, dal così forte impatto simbolico, nel cuore della finanza e del Paese più importante al mondo. Con il passare delle ore emerse con chiarezza l’organizzazione di mesi dietro quegli attentati.

Mi rimane, oltre alla sorpresa e all’organizzazione, il ricordo della capacità di reazione di un grande Paese come gli Stati Uniti, che hanno portato tutto il mondo occidentale a unirsi contro quei movimenti che avevamo come unico scopo la distruzione della nostra civiltà.

A distanza di 19 anni ricordo l’11 settembre come uno dei tre avvenimenti che negli ultimi 40 anni hanno travalicato le frontiere di un Paese e hanno segnato una nuova era, assieme alla caduta del Muro di Berlino nel 1989 e all’attuale pandemia di coronavirus.

Se con la caduta del Muro di Berlino il mondo passò da bipolare a multipolare, l’11 settembre rappresentò l’inizio di una guerra contro i movimenti — da Al Qaeda allo Stato islamico — schierati contro il mondo occidentale.

E lo stesso effetto sorpresa e la stessa capacità di reazione dopo l’11 settembre contraddistinguono la pandemia in corso: nessuno si aspettava un’epidemia di portata globale ma la nostra civiltà ha dimostrato di avere gli anticorpi per reagire.

Speriamo di non venir presi di sorpresa tra vent’anni da qualche altro evento planetario. C’è grande attenzione pere i campi dell’ambiente e della sicurezza informatica, i più sensibili: ma anche qui cominciamo a essere più preparati.

Dopo quell’11 settembre il mondo è cambiato: se prima il nemico era ben chiaro ed evidente, oggi è sfuggente. Oggi combattiamo le cosiddette guerre asimmetriche. Ciò che è importante è che la società occidentale ha saputo reagire.

La sfida odierna è riuscire a mantenere il giusto equilibrio tra libertà personali e protezione della collettività in modo da non superare quelle linee rosse e fare così il gioco dell’avversario, che potrebbe rivendicare qualche successo dopo aver spinto i governi a limitare le libertà individuali.


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