Mezzo mondo denuncia l’avvelenamento del più famoso degli oppositori a Vladimir Putin, e Roma non tace. “L’Italia esprime profonda preoccupazione e indignazione per l’identificazione da parte delle competenti autorità tedesche di un agente nervino come causa dell’avvelenamento dell’attivista russo Alexei Navalny”, scrive la Farnesina in una nota a nome del governo italiano. E ancora: “È un crimine che condanniamo fermamente e ciò rende ancora più urgente la necessità per la Federazione Russa di chiarire rapidamente e in modo trasparente la responsabilità dell’incidente”.
Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, scrive su Twitter: “La Germania ha annunciato che Alexey Navalny è stato vittima di un attacco con il Novichok. Condanno completamente l’uso di un agente nervino di livello militare, il che rende ancora più urgente che la Russia conduca un’indagine completa e trasparente. Ci consulteremo con la Germania e tutti gli alleati Nato sulle implicazioni”. È una delle varie reazioni alla pubblicazione del report con cui il governo tedesco ha fatto chiarezza sull’avvelenamento del leader dei movimenti anti-corruzione russi, il più famoso nemico del Cremlino e del sistema di potere putiniano.
Avvelenato con il Novichok, dice l’ospedale di Berlino in cui Navalny è sotto cura e protetto, fuggito dalla Siberia (dove ha ricevuto un intervento di emergenza dopo che era andato in coma durante un volo di ritorno a Mosca). L’agente nervino è lo stesso usato dai sovietici per varie azioni criminali, e che due anni fa è stato adoperato per cercare di uccidere Sergei Skripal, una spia disertore che due agenti del Gru hanno provato a freddare a Salisbury, nel Regno Unito.
L’indignazione, come in quel caso, fu massima. La cancelliere tedesca Angela Merkel è parte in causa e guida gli europei nella reazione: “Il crimine contro Alexei Navalny è un crimine contro i valori fondamentali e i diritti fondamentali che difendiamo”, ha detto Merkel in conferenza stampa: “Hanno cercato di metterlo sotto silenzio”. Là cancelliere si è detta “scioccata” dalle “informazioni sconvolgenti sul suo tentato omicidio”: un “attacco”, “tentato omicidio con avvelenamento“, da condannare “con la massima fermezza”.
La Francia ha dichiarato che l’uso del Novichok è stato “scioccante e irresponsabile”, la Casa Bianca s’è detta “profondamente turbata” dall’avvelenamento “riprovevole” di Navalny, l’Unione europea ha denunciato l’atto come “spregevole e codardo”. “Abbiamo visto in prima persona le conseguenze mortali del novichok nel Regno Unito – ha dichiarato il primo ministro inglese, Boris Johnson – Il governo russo deve ora spiegare cosa è successo a Navalny: lavoreremo con i partner internazionali per garantire che sia fatta giustizia”. E: “Il governo russo ha un caso chiaro a cui rispondere. Deve dire la verità su quello che è successo al signor Navalny”, ha aggiunto il ministro degli Esteri di Londra.
Val la pena infine ricordare la posizione di Mosca. L‘ospedale siberiano in cui Navalny è stato inizialmente trattato parla di shock metabolico dovuto a una crisi glicemica. Zero tracce di veleni o altre sostanze. Ma il Cremlino si è detto pronto a collaborare. Merkel ha detto che adesso Putin è chiamato al dovere nel rispondere a domande molto serie.