La Difesa del Paese passa (anche) dallo Spazio. È per questo che il sottosegretario Angelo Tofalo ha fatto visita oggi all’Agenzia spaziale italiana (Asi). Ad accoglierlo c’era il presidente Giorgio Saccoccia, per “un incontro istituzionale importante che mette in luce un universo di interessi comuni e di ampie collaborazioni tra i due enti”. Con il direttore generale ad interim dell’agenzia Fabrizio Tosone e i numerosi capi-unità, Tofalo ha passato in rassegna i vari reparti che si occupano dell’osservazione della Terra, volo umano e microgravità, lanciatori, volo suborbitale e ipersonico, e programmi duali.
IL VALORE DELLO SPAZIO
“Lo Spazio ci mette di fronte a tante sfide e altrettante opportunità, oltre che essere volàno di sviluppo economico e motore di innovazione per il sistema-Paese”, ha spiegato Tofalo. “Investire in questo settore vuol dire investire nella crescita nazionale e offrire maggiori benefici alla popolazione in molteplici ambiti, dall’osservazione della Terra all’ambiente e anche in materia di Difesa”, ha aggiunto il sottosegretario. La Penisola è popolata di “eccellenze tecnologiche, veri e propri fiori all’occhiello” che “devono essere difese e sostenute anche attraverso programmi di ricerca e sviluppo e, soprattutto, stimolando l’integrazione tra tutti i soggetti in campo”. Ne è esempio più recente il vettore Vega, fresco di quindicesimo successo su sedici lanci, esordio del nuovo sistema Ssms per il lancio di ben 53 satelliti tutti insieme.
LA GOVERNANCE
“Oggi il settore è in grande crescita e l’Italia è attiva e presente con un ruolo da protagonista”, ha ricordato Tofalo. Ambizioni guidate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, delegato all’aerospazio dal premier Giuseppe Conte, affiancato dal Comitato interministeriale (Comint) che riunisce a palazzo Chigi tutti i dicasteri coinvolti, con il supporto di un’apposita Struttura di coordinamento guidata dall’ammiraglio Carlo Massagli. Il Comint, ha notato il sottosegretario alla Difesa, “sta portando avanti un grande lavoro che assicura una forte spinta alla governance nazionale in materia di spazio ed aerospazio, soprattutto in un momento di emergenza sanitaria così delicato”. Già a luglio dello scorso anno, dal Comitato è arrivata la Strategia nazionale di sicurezza per lo Spazio, sulla scia di una serie di documenti strategici in cui si constata la crescente competizione sulle orbite. Ora, ha aggiunto, “nell’ottica di una sempre maggiore crescita del Paese, ritengo determinante coinvolgere, a tutti i livelli, i principali stakeholder impegnati in questo settore”.
LO SPAZIO DUALE
La visita odierna, in particolare, è stata “un’importante occasione per rinnovare la sinergia tra Asi e ministero della Difesa”, ha spiegato il presidente Saccoccia. Infatti sono “molteplici sono le aree d’interesse comune” e “numerose le prospettive che si aprono in futuro di sviluppare progetti congiunti, d’intesa con il Comint, con importanti ricadute per la crescita di tutto il comparto aerospaziale”. D’altra parte, lo Spazio è già un ambito duale, riconosciuto da tempo terreno di crescente competizione internazionale (anche militare) e dunque deputato a ospitare un sempre maggiore ruolo della Difesa. A ciò si aggiungono le tante applicazioni delle tecnologie spaziali utili al comparto militare, dall’osservazione della Terra alle telecomunicazioni sicure, dalla navigazione al puntamento, fino ai settori di più recente sviluppo come suborbitale e ipersonica.
VERSO UN COMANDO SPAZIALE
Un’interconnessione, quella tra Spazio e Difesa, che esiste “sin dalla nascita delle attività spaziali italiane”, ha ricordato da Saccoccia. L’ingegnere Luigi Broglio, considerato il padre dello spazio italiano, fu anche generale dell’Aeronautica militare italiana. L’Arma azzurra ha d’altra parte nel Dna la vocazione verso cieli sempre più alti, da tempo attiva nel settore del volo suborbitale, dell’ipersonica e dell’accesso allo spazio. Tale eredità è passata a tutta la Difesa con la creazione dell’Ufficio generale spazio presso lo Stato Maggiore della Difesa, primo passo per la creazione di un vero e proprio Comando per le operazioni spaziali (Cos). Sulla sua realizzazione “stiamo investendo molte risorse”, ha detto Tofalo durante la visita. Il Cos, ha aggiunto, “ci consentirà di guardare al futuro e portare avanti progetti congiunti importanti per il Paese”. Segue il trend affermatosi in ambito internazionale, tra la Space Force voluta da Donald Trump e il Commandement militaire de l’espace della Francia, inserito in una strategia che ha portato l’Aeronautica d’oltralpe a essere rinominata “Armée de l’Air et de l’espace”.